Come sta Mubarak
Secondo l'Associated Press i medici oggi hanno usato per due volte un defibrillatore su di lui
L’ex presidente egiziano Hosni Mubarak è detenuto nel carcere di Torah, al Cairo, in gravi condizioni di salute. Secondo fonti anonime dal carcere di Torah citate dalla Associated Press, oggi i medici che lo assistono hanno dovuto usare per due volte un defibrillatore su di lui e, per ora, Mubarak si starebbe nutrendo solo per via intravenosa. Non si è capito, tuttavia, se il defibrillatore è stato usato su Mubarak perché il suo cuore ha smesso di battere o perché il battito era irregolare. Non è stato confermato, inoltre, che Mubarak si trovi in coma, anche se la CNN dice di sì, citando un portavoce del ministero degli Interni egiziano.
Dopo la condanna all’ergastolo dello scorso 2 giugno per le responsabilità nella morte di circa 850 manifestanti durante la rivolta dello scorso anno, le condizioni di salute di Mubarak sono peggiorate decisamente. Secondo fonti del Ministero dell’Interno citate dall’AFP, da quando è stato trasferito al carcere di Torah (dove ha avuto un malore e una crisi di pianto prima di entrare), Mubarak avrebbe sofferto di depressione acuta, sbalzi di pressione e diverse crisi respiratorie.
Negli ultimi giorni la famiglia e l’avvocato di Mubarak hanno protestato contro le autorità del carcere e hanno minacciato denunce in quanto le condizioni dell’ex presidente sarebbero troppo gravi perché continui a essere curato all’interno del penitenziario. Il problema è che, secondo diversi media egiziani, scarcerare Mubarak a pochi giorni dal ballottaggio delle elezioni presidenziali (si vota il 16 e 17 giugno) creerebbe molte polemiche e farebbe salire la tensione nel paese. Conseguenze che lo stesso SCAF (Consiglio Supremo delle Forze Armate) vorrebbe assolutamente evitare.
Da mercoledì scorso, intanto, insieme a Mubarak c’è costantemente anche il figlio Gamal, anche lui detenuto, in quanto la legge egiziana prevede che i membri della stessa famiglia che stanno scontando una pena in carcere possono essere trasferiti nella stessa cella. Mubarak ha chiesto che sia fatto lo stesso con il figlio Alaa, ma in questo caso la richiesta non è stata ancora accettata. Nonostante l’assoluzione al processo del 2 giugno scorso, i figli di Mubarak sono ancora in carcere perché accusati di insider trading.
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foto: AP