Da dove arriva il governo Monti
Secondo Massimo Franco sul Corriere di oggi alcuni se lo sono dimenticato o fanno finta di, con conseguenze molto pericolose
Massimo Franco ha commentato le posizioni che chiama “ribaltoniste”, che invitano a chiudere l’esperienza del governo Monti e andare a votare dopo l’estate, in un editoriale pubblicato oggi sulla prima pagina del Corriere della Sera.
In un’Italia con la memoria corta, selettiva e un po’ furbesca, il ricordo del baratro finanziario sul quale il Paese era affacciato nel novembre dello scorso anno si è già sbiadito. E le difficoltà e i limiti che il governo tecnico di Mario Monti sta incontrando e mostrando tendono a diventare una sorta di schermo dietro il quale nascondere il passato recente. Ci si dimentica che la maggioranza anomala formatasi allora non è la causa ma la conseguenza del fallimento della coalizione di centrodestra; e che la decisione di dare vita ad un esperimento difficile, richiestoci dall’Europa come polizza di assicurazione a nostro favore, fu sofferta e insieme inevitabile.
I partiti la accettarono, e la sostennero con senso di responsabilità, perché nessuno era in grado di offrire un’alternativa di stabilità; e perché il voto anticipato avrebbe probabilmente inferto un colpo definitivo alla credibilità italiana sia rispetto agli alleati europei che ai mercati finanziari. Il fatto che le sorti della moneta unica siano incerte come mai è accaduto in questi anni non capovolge né smentisce il punto di partenza. E tende a presentare come pericolose scorciatoie le tentazioni di elezioni a ottobre, spuntate in spezzoni del Pdl e del Pd e non smentite finora con sufficiente convinzione dai rispettivi leader.