Perché Stephen Baldwin ha fatto causa a Kevin Costner
Il processo è iniziato lunedì e c'è di mezzo il disastro petrolifero nel Golfo del Messico
Lunedì è iniziato a New Orleans, in Florida, il processo federale che vede opposti gli attori Stephen Baldwin – fratello del più famoso Alec – e Kevin Costner. Tutto è iniziato nel maggio del 2010, quando Baldwin andò in Florida per girare un documentario sul disastro ambientale causato dall’esplosione della piattaforma Deepwater Horizon della società BP, che provocò 11 morti e riversò circa cinque milioni di barili di petrolio nel Golfo del Messico.
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Baldwin e il suo amico e uomo d’affari Spyridon Contogouris decisero di comprare alcune azioni della società Ocean Therapy Solutions, di proprietà di Costner. La società era specializzata nella produzione di centrifughe per separare il petrolio dall’acqua. Gli affari non andavano bene e Baldwin e Contogouris si impegnarono a far conoscere l’azienda e promuovere i suoi servizi. In breve tempo però i due decisero di vendere le loro azioni a causa di divergenze con gli altri azionisti. L’11 giugno vendettero le loro quote a Patrick Smith, un socio di Costner nella Ocean Therapy Solutions. Il 15 giugno la BP ordinò all’azienda 32 centrifughe a un costo di 52 milioni di dollari.
(Le centrifughe di Kevin Costner)
Baldwin e Contogouris accusano Costner e Smith di aver saputo dell’imminente affare e non averli informati: di averli esclusi da una riunione svoltasi a giugno con il direttore esecutivo della BP Doug Suttles, che in quell’occasione promise un pagamento anticipato di 18 milioni di dollari in vista di un ordine all’Ocean Therapy Solutions. Costner e Smith avrebbero inoltre cercato di convincere Baldwin e Contogouris che non ci sarebbe stato alcun accordo con la BP, così da spingerli a vendere le loro azioni che sarebbero state pagate con il fondo anticipato Suttles. I querelanti sostengono che se fossero stati al corrente dell’accordo non avrebbero mai venduto le loro azioni e chiedono un risarcimento danni che va dai 15 ai 20 milioni di dollari. Il dieci per cento della società venduto da Baldwin per 500 mila dollari, infatti, sarebbe valso 3,8 milioni di dollari dopo l’accordo, mentre il 28 per cento venduto da Contogouris per 1,4 milioni avrebbe raggiunto i 10,6 milioni di dollari.
Gli avvocati di Costner e Smith sostengono invece che Baldwin e Contogouris vendettero le loro quote «in modo consapevole, per uscire da una situazione d’affari sgradevole e per investire in altre imprese». Spiegano anche che i due erano al corrente di un possibile ordine da parte della BP, dato che il 9 giugno Costner aveva testimoniato al riguardo davanti al Congresso statunitense. La difesa ha anche descritto Costner come «sbalordito» e «furioso» dopo la decisione di Baldwin e Contogouris di vendere le azioni, perché la società avrebbe così dovuto pagarli prima di aver guadagnato denaro. Costner e Baldwin dovranno partecipare a tutte le sedute del processo e saranno anche chiamati a testimoniare.
L’attore Stephen Baldwin arriva alla Corte federale di New Orleans, 4 giugno 2012 (AP Photo/Bill Haber)