Il transito di Venere, che ricapita nel 2117
In Italia sarà visibile nelle prime ore di luce di domani, il pianeta apparirà come un piccolo punto nero sul Sole (ma occhio alla vista)
A partire dalla mezzanotte e nove minuti di domani (ora italiana), mercoledì 6 giugno, il pianeta Venere inizierà il proprio transito tra il Sole e la Terra. Si tratta di uno degli eventi astronomici più rari tra quelli che possono essere previsti. Poiché l’orbita di Venere è inclinata di qualche grado (3,4°) rispetto a quella terrestre, i due pianeti normalmente non sono allineati con il Sole quando sono in congiunzione. (In astronomia, la congiunzione si ha quando due corpi celesti hanno la stessa longitudine vista dal centro della Terra.) Se si osserva Venere dalla Terra, il pianeta di solito passa quindi “sopra” o “sotto” il disco solare. Quando i due pianeti sono in congiunzione e si trovano nei punti in cui i loro piani orbitali si incrociano si verifica un transito.
Il fenomeno durerà alcune ore e si esaurirà pochi minuti prima delle sette del mattino. E proprio nelle prime ore dopo l’alba sarà possibile osservare Venere, che apparirà sul disco solare come un piccolo punto nero. Un transito del pianeta non si verifica da otto anni circa e non si ripeterà più fino al dicembre del 2117.
Come mostra la mappa di visibilità pubblicata dalla NASA, il fenomeno sarà visibile in numerose aree del mondo. In buona parte del Nord America e dell’America centrale il transito sarà visibile durante il tramonto di oggi, mentre in Europa Centrale, Medio Oriente e parte dell’Asia potrà essere osservato nelle prime ore di luce di domani. Non sarà invece visibile in buona parte dell’America del Sud e nell’Africa occidentale.
Come per l’osservazione delle eclissi solari, chi domattina vorrà osservare il transito di Venere dovrà prendere qualche precauzione per non rovinarsi la vista con la luce del Sole. Il modo migliore e più sicuro è quello di osservare l’immagine del Sole proiettata su uno schermo attraverso un telescopio, un binocolo o un apparecchio a foro stenopeico (qui trovate le istruzioni per farvene uno in casa, se la fortuna vi assiste forse siete ancora in tempo per recuperare il materiale). Si possono altrimenti usare lenti con particolari filtri per ridurre l’esposizione ai raggi solari, ma sarà difficile vedere il disco nero prodotto da Venere perché non sarà molto grande. A occhio nudo non è nemmeno il caso di provarci: potreste causare danni permanenti alla vostra retina e perdere la vista. La soluzione più sicura per osservare al meglio e in sicurezza il transito di Venere è la visione di una diretta in streaming su Internet. La NASA seguirà il fenomeno mostrando le immagini del transito da Mauna Kea nelle Hawaii.
Il transito che avverrà tra poche ore sarà anche una buona occasione per gli astronomi per imparare qualcosa di nuovo. Potranno raccogliere nuovi dati sulla variazione di luminosità del Sole a causa del transito di Venere, cosa utile per migliorare i sistemi di ricerca di pianeti fuori dal nostro sistema solare (esopianeti) che si basano proprio sulla valutazione nelle oscillazioni di luminosità delle stelle. Il diametro apparente di Venere nel corso del suo transito potrà essere confrontato con quello noto del pianeta, così da avere nuovi punti di riferimento per la stima delle dimensioni degli esopianeti. Sarà anche analizzata l’atmosfera di Venere con una nuova serie di osservazioni, da confrontare con gli elementi già noti sul pianeta.
foto: il transito di Venere nel 2004 (Uriel Sinai/Getty Images)