Terremoto in Emilia, le notizie di ieri
Dopo la forte scossa di ieri in provincia di Modena, l'attività sismica continua e le autorità segnalano almeno 219 scuole danneggiate, a Mantova è stata anticipata la fine dell'anno scolastico
Sul terremoto in Emilia non ci sono state molte novità nel corso della giornata, dopo gli aggiornamenti della notte pubblicati qui sotto. L’assessore emiliano alla Scuola, Patrizio Bianchi, ha spiegato che a causa dei terremoti delle ultime due settimane, in Emilia sono rimasti lesionati gli edifici che ospitano circa 219 scuole e oltre cento di questi sono totalmente inagibili. Ci sono poi almeno 50 scuole paritarie dell’infanzia danneggiate e altri 52 istituti in cui sono ancora in corso le verifiche. Il problema interessa complessivamente almeno 50mila studenti. A Mantova, intanto, il sindaco della città ha ordinato la chiusura delle scuole fino al prossimo 9 giugno. Questo significa che di fatto l’anno scolastico finisce anticipatamente per gli studenti della città. Nelle zone in cui si sono verificati i terremoti le autorità locali e i responsabili scolastici identificheranno sedi sicure in cui organizzare gli esami di terza media e di maturità.
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Dopo la forte scossa di terremoto di magnitudo 5.1 delle 21:20 di ieri sera presso Novi di Modena, nella notte e nella mattina di oggi si sono registrate numerose altre scosse di lieve entità, avvertite principalmente nel modenese, nel mantovano e in parte del ferrarese. La scossa più intensa del mattino, registrata alle 8:55 dagli strumenti dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, è stata di magnitudo 3.8 e si è verificata in una zona compresa tra i comuni di Moglia, Quistello, San Giacomo delle Segnate, in provincia di Mantova, e tra altri comuni del modenese come Cavezzo, Concordia sulla Secchia, Mirandola, Novi di Modena e San Possidonio.
In seguito alla scossa più forte di ieri si sono verificati nuovi crolli nei comuni già colpiti dai precedenti terremoti del 20 e del 29 maggio. Alcuni edifici lesionati non hanno retto alle nuove sollecitazioni e sono in parte crollati, nella maggior parte dei casi nelle aree già isolate da vigili del fuoco e Protezione Civile perché ritenute poco sicure. A Novi di Modena è crollata la settecentesca Torre dell’Orologio, rimasta pericolante in seguito alle scosse precedenti. Ci sono stati poi nuovi crolli in alcuni capannoni, dichiarati comunque già inagibili. Il nuovo terremoto di ieri sera ha causato anche qualche malore tra gli sfollati, che in molti casi stanno per iniziare la loro terza settimana nei campi di accoglienza perché non possono rientrare nelle loro case per ragioni di sicurezza o a causa delle lesioni subite dagli edifici.
(Le leggende metropolitane sul terremoto)
Molti comuni del modenese hanno deciso di prolungare la chiusura delle scuole per motivi pratici di organizzazione o per ragioni di sicurezza. A Modena le scuole rimarranno chiuse almeno fino a domani e in altri comuni, come Sassuolo, Fiorano e Formigine, gli istituti scolastici rimarranno chiusi almeno oggi. Nei giorni scorsi il ministero dell’Istruzione aveva comunque assicurato la validità dell’anno scolastico nelle zone del terremoto, anche in assenza del totale minimo di 200 giorni di attività didattica richiesto dalla legge.
Le condizioni meteo nelle zone dove sono stati allestiti i campi per gli oltre 15mila sfollati sono date in peggioramento per le prossime ore, cosa che potrebbe complicare la vita alle persone ospitate e a chi organizza la gestione dei campi. Il capo della Protezione Civile, Franco Gabrielli, ha comunque confermato l’impegno delle centinaia di volontari al lavoro nelle zone del terremoto, ricordando anche che gli stessi emiliani sono “il nostro principale alleato”.
Vigili del fuoco e istituzioni locali proseguono, intanto, nel loro lavoro di verifica sulla stabilità degli edifici nelle zone del terremoto. Le lesioni hanno causato la chiusura di diversi uffici pubblici in molti comuni e la sospensione della produzione in molte aziende, soprattutto in alcuni distretti come quello di Mirandola, specializzato nella produzione di sistemi biomedicali. Fare una stima precisa dei danni non è ancora possibile, ma il commissario europeo alla Politica regionale, Johannes Hahn, ha confermato che l’Unione Europea contribuirà con propri fondi di solidarietà per la ricostruzione.
(10 domande sul terremoto in Emilia)
Come era stato stabilito dal Consiglio dei Ministri la settimana scorsa, oggi è giorno di lutto nazionale per ricordare le 24 persone morte a causa dei crolli e dei malori legati alle scosse di terremoto. Sugli edifici pubblici le bandiere dell’Italia e dell’Unione Europea sono esposte a mezz’asta e nelle scuole sarà osservato un minuto di raccoglimento. Altre iniziative potranno essere organizzate dalle singole amministrazioni locali e dalle associazioni di categoria.