Terremoto, le notizie dall’Emilia
Oltre 40 scosse nella notte, 16 morti, un disperso e 14mila persone che non hanno potuto dormire nelle loro case
15.26 – L’agenzia di stampa ANSA dice che è stato trovato il corpo dell’ultimo disperso dopo il terremoto di ieri. Il suo nome è Biagio Santucci, morto nel crollo dell’azienda Haemotronic di Medolla, in provincia di Modena, che ha causato anche la morte di altre tre persone. Il numero dei morti nel terremoto è salito così a diciassette.
Aggiornamento, 14.52 – Il governo ha pubblicato sul suo sito una lista degli interventi che saranno fatti per riparare i danni causati dal terremoto e per sostenere l’economia delle zone colpite. Tra gli interventi principali ci sono il rinvio a settembre del pagamento delle tasse, la deroga del Patto di stabilità per i comuni interessati e contributi a fondo perduto per la ricostruzione di abitazioni, scuole e imprese. Questi interventi saranno finanziati con un aumento di 2 centesimi delle imposte sui carburanti e con parte dei fondi che saranno resi disponibili dalla revisione della spesa pubblica (la spending review).
1. l’estensione dello stato di emergenza alle Province di Reggio Emilia e Rovigo. Al Presidente della Regione sono affidati i compiti di Commissario per la ricostruzione. Ai Sindaci dei Comuni colpiti dal sisma sono affidate le funzioni di Vice Commissari;
2. L’istituzione di una giornata di lutto nazionale per lunedì 4 giugno;
3. Un decreto ministeriale di rinvio dei versamenti fiscali e contributi a settembre;
4. L’applicazione di un decreto legge che prevede:
– la concessione di contributi a fondo perduto per la ricostruzione e riparazione delle abitazioni danneggiate dal sisma, per la ricostruzione e la messa in funzione dei servizi pubblici (in particolare le scuole), per gli indennizzi alle imprese e per gli interventi su beni artistici e culturali;
– l’individuazione di misure per la ripresa dell’attività economica. In particolare sono previsti un credito agevolato su fondo di rotazione CDP e sul fondo di garanzia MedioCredito Centrale;
– la delocalizzazione facilitata delle imprese produttive nei territori colpiti dal terremoto;
– la proroga del pagamento delle rate del mutuo e la sospensione degli adempimenti processuali e dei termini per i versamenti tributari e previdenziali, degli sfratti.
– la deroga del Patto di stabilità, entro un limite definito per i Comuni, delle spese per la ricostruzione.
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In Emilia la notte dopo le forti scosse di terremoto di ieri è trascorsa relativamente tranquilla nei campi di accoglienza e soccorso della Protezione Civile. Sono stati registrati più di 40 nuovi eventi sismici di lieve magnitudo che non hanno causato nuovi danni significativi nella provincia di Modena e nelle altre zone interessate dal terremoto, tra le province di Ferrara, Bologna e Mantova. La scossa più forte nella notte si è verificata alle 3:54 con magnitudo pari a 3.4 ed epicentro a pochi chilometri di distanza da Mirandola, Cavezzo, Medolla e San Felice sul Panaro. Intorno alle otto del mattino, poi, c’è stata una scossa di magnitudo 3.8. Gli stessi comuni erano stati interessati ieri dalle forti scosse, fino a magnitudo 5.8, che nel mattino avevano causato crolli, nuove lesioni negli edifici, morti e feriti.
(La cronaca della giornata di ieri, minuto per minuto)
Stando agli ultimi bilanci aggiornati nella notte, le persone morte a causa dei terremoti di ieri sono 16. Nel corso della propria relazione in Parlamento, ieri pomeriggio il sottosegretario Catricalà aveva spiegato che le morti a causa del terremoto si sono verificate a Mirandola, San Felice sul Panaro, Concordia, Finale Emilia, Cento, Novi di Modena, Medolla e a Cavezzo. A Medolla c’è ancora un operaio dato per disperso. Stava lavorando in uno dei capannoni dell’azienda Haematronic di Medolla, sempre in provincia di Modena, quando si è verificato un crollo. I vigili del fuoco hanno proseguito le ricerche nella notte tra le macerie, ma senza alcun esito. Nello stesso stabilimento sono morte tre persone: il corpo di un operaio è stato rimosso ieri mattina, mentre i corpi delle altre due persone sono ancora sotto le macerie perché per rimuoverli occorrerebbe l’utilizzo di macchinari pesanti, che i vigili del fuoco preferiscono non utilizzare fino a quando non saranno terminate le ricerche dell’ultimo disperso.
(Le foto dei danni causati dal terremoto)
Il terremoto di ieri ha anche causato il ferimento di circa 350 persone. Nella maggior parte dei casi si è trattato di ferite lievi, trattate negli ospedali della zona rimasti aperti. Gli sfollati sono complessivamente 8.000, che hanno trovato riparo e accoglienza nei campi allestiti dalla Protezione Civile e negli alberghi messi a disposizione nella zona. Nelle operazioni di soccorso e assistenza sono coinvolte complessivamente circa 4.000 persone. I nuovi 8.000 sfollati si aggiungono alle 6.000 persone rimaste senza casa o impossibilitate a rientrarvi in seguito ai terremoti dello scorso 20 maggio, che uccisero sette persone. Il bilancio complessivo è quindi di 23 persone morte a causa dei principali eventi sismici e di circa 14mila sfollati.
Come annunciato ieri da Mario Monti, oggi il Consiglio dei Ministri si riunirà per discutere i nuovi provvedimenti da assumere per affrontare l’emergenza, dando nuove risorse per i soccorsi e la ricostruzione nella zona. Per lunedì prossimo, 4 giugno, è stata annunciata una giornata di lutto nazionale in ricordo delle persone morte a causa dei terremoti in Emilia. Ieri il ministro dell’Interno, Anna Maria Cancellieri, ha fatto visita ad alcune zone terremotate nel modenese, confermando l’impegno del governo per affrontare in tempi brevi l’emergenza.
In seguito alle nuove scosse di ieri, si è discusso molto sull’opportunità di tenere o meno le celebrazioni del 2 giugno per la festa della Repubblica. In molti hanno proposto, specialmente sui social network, di annullare la tradizionale parata militare che si tiene a Roma e di utilizzare i fondi della stessa per l’emergenza in Emilia. Esponenti del governo hanno ricordato che i fondi sono già stati stanziati e spesi per le celebrazioni del 2 giugno e che questo non comporta avere meno risorse per le aree colpite dal terremoto. Il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha confermato nella serata di ieri che le celebrazioni del 2 giugno si terranno regolarmente, con sobrietà e che saranno “dedicate al ricordo delle vittime del terremoto”.