Gli ambasciatori siriani espulsi
I governi di Italia, Germania, Spagna, Francia, Olanda, Canada e Australia hanno espulso i diplomatici siriani
I governi di Italia, Germania, Spagna, Francia, Canada, Australia e ultima l’Olanda hanno annunciato oggi, congiuntamente, le espulsioni degli ambasciatori e altri diplomatici siriani dai propri paesi. La decisione è arrivata dopo il massacro di Hula, avvenuto venerdì scorso e confermato dagli osservatori dell’ONU, nel quale sono stati uccisi oltre 100 civili, tra cui molti bambini. Come si legge in una nota del ministero degli Esteri italiano, l’ambasciatore della Repubblica Araba Siriana a Roma, Khaddour Hasan, è stato convocato oggi alla Farnesina ed è stato dichiarato “persona non grata” (non gradita, in gergo diplomatico). Gli Stati Uniti, invece, hanno espulso l’incaricato d’affari siriano e lo stesso ha fatto il Regno Unito, dopo l’ambasciatore siriano lo scorso marzo.
Oggi intanto sono state pubblicate su diversi quotidiani stranieri nuove testimonianze sul massacro di Hula secondo cui le esecuzioni sommarie dei civili sarebbero state commesse dagli shabiha, i mercenari in borghese di Assad. Rupert Colville, portavoce dell’Alto Commissariato ONU per i diritti umani, ha detto che solo 20 persone a Hula sarebbero morte per i bombardamenti, mentre tutte le altre sarebbero state uccise da uomini armati. Alcuni sopravvissuti al massacro hanno detto di essersi salvati fingendosi morti.
L’inviato di ONU e Lega Araba in Siria, Kofi Annan, oggi incontrerà il presidente siriano Bashar Al Assad. Annan ha definito “agghiacciante” il massacro di Hula e ha fatto capire che la Siria non ha rispettato il piano di pace che porta il suo nome, formalmente accettato lo scorso aprile sia dal governo che dai ribelli siriani. La Siria ha sempre detto che i suoi soldati non c’entrano nulla con la strage di Hula.
nella foto, il presidente francese François Hollande (a destra) annuncia oggi l’espulsione dell’ambasciatore siriano in Francia (AP/Jacques Brinon)