La grande protesta di ieri in Georgia
Contro il presidente filo occidentale Saakashvili, erano in 80 mila: ad organizzare la manifestazione è stata una forza politica sostenuta dall'imprenditore più ricco del Paese e con forti legami con la Russia
Gli oppositori del presidente della Georgia Mikheil Saakashvili hanno organizzato ieri, domenica 27 maggio, una manifestazione in Piazza della Libertà nella capitale Tblisi, in vista dell’apertura della loro campagna per le elezioni parlamentari che si terranno il prossimo autunno. Alcuni osservatori indipendenti hanno calcolato che erano presenti circa 80.000 persone, numero di molto superiore alle aspettative: si tratta di uno dei più grandi raduni politici del Paese dalla cosiddetta “Rivoluzione delle rose” del 2003, che portò Saakashvili e il suo partito (il Movimento di Unità Nazionale) al potere contro Eduard Shevardnadze, ex funzionario di partito sovietico.
Quando diventò presidente, Saakashvili era il capo di stato più giovane di tutta l’Europa, a soli 36 anni. Istruito in Occidente avviò subito una serie di radicali riforme modernizzatrici e si scontrò duramente con la Russia per il controllo delle regioni separatiste georgiane dell’Abkhazia e dell’Ossetia del Sud. Lo scontro diventò guerra aperta nel 2008, un conflitto disastroso per la Georgia, che venne rapidamente travolta sul campo. La popolarità di Saakashvili, da allora, è crollata, ma il suo partito è rimasto saldamente aggrappato al potere, grazie al controllo totale sugli organi dello Stato, sui governi locali e sui mezzi di comunicazione.
– La guerra tra Russia e Georgia
Per Mikheil Saakashvili si avvicina ora la prova delle elezioni parlamentari (ottobre 2012) e la fine del suo secondo mandato presidenziale: nel 2013 non potrà presentarsi per una terza volta ma ha fatto sapere di non escludere una sua candidatura a Primo Ministro. Inoltre, se a ottobre otterrà la maggioranza parlamentare, ha annunciato di voler preservare la riforma già avviata del pubblico impiego e una politica estera filo-occidentale.
La grande protesta di ieri è stata organizzata da “Sogno Georgiano”, il partito sostenuto da Boris Ivanishvili, una delle duecento persone più ricche del mondo e l’imprenditore più facoltoso del Paese che ha dimostrato quanto sostegno possano avere le forze di opposizione, almeno nella capitale. A Tblisi l’opposizione è infatti più popolare che altrove proprio perché qui molti lavoratori del settore pubblico hanno perso il lavoro nella ristrutturazione di servizio civile, polizia, ospedali pubblici e sistema di istruzione voluta dal presidente.
Ivanishvili ha inoltre legami stretti con Mosca: di recente ha venduto una catena di farmacie in Russia (“Doktor Stoletov”) per decine di milioni di dollari: una transazione che non avrebbe potuto aver luogo senza l’assenso del governo russo. Nel 2010 Ivanishvili aveva annunciato di voler entrare in politica iniziando a sostenere le forze di opposizione al presidente Saakashvili le cui riforme modernizzatrici aveva detto «sono uno shock per la gente. Ogni riforma, ogni suo passo mette in crisi la gente. Il governo ha creato un’economia di facciata, una facciata per tutto il paese».