In Nepal è stato sciolto il Parlamento
E sono state indette nuove elezioni: tutto a causa delle liti sulla nuova costituzione, che potrebbe prevedere una specie di "federalismo etnico"
Il premier del Nepal, Baburam Bhattarai, ha indetto nuove elezioni per il 22 novembre, dopo che i principali partiti e leader politici del paese non sono riusciti a trovare un accordo sulla nuova Costituzione, fondamentale dopo la rivolta maoista del 2006 che ha portato alla caduta della secolare monarchia induista. Il termine per trovare un accordo è scaduto alla mezzanotte di ieri e così il Parlamento è stato automaticamente sciolto. Non si sa ora come si comporterà il governo attualmente in carica: c’è la possibilità che a questo punto venga proclamato lo stato di emergenza e che il Parlamento venga tenuto in carica per altri sei mesi.
Nelle ultime settimane in Nepal ci sono state molte manifestazioni delle varie comunità del paese davanti al Parlamento. Questo perché recentemente si è dibattuto molto sulla possibilità che la nuova Costituzione nepalese approvasse una sorta di federalismo etnico, e cioè che il paese potesse essere diviso a seconda della presenza sul territorio delle varie etnie. Questa soluzione controversa viene richiesta da diverse comunità nepalesi, in primo luogo i maoisti, che vogliono sempre più autonomia.
La promessa di una nuova Costituzione è stata fondamentale per fermare la guerra civile nepalese nel 2006. I maoisti, che oggi dominano il Parlamento, vogliono la divisione federale del paese in 14 staterelli diversi a seconda delle varie etnie. I loro oppositori, invece, dicono che questa soluzione non farebbe altro che aumentare i conflitti e le tensioni tra le comunità del Nepal.
foto: AP/Binod Joshi