Bankia rischia il fallimento
La banca spagnola potrebbe chiedere aiuti al governo per 15 miliardi di euro, il titolo è stato sospeso in Borsa
La Comisión Nacional del Mercado de Valores (CNMV), l’ente che regola e vigila sul mercato azionario in Spagna, ha sospeso questa mattina le quotazioni di Bankia, una delle più importanti e grandi banche del paese. La sospensione del titolo, hanno spiegato le autorità, si è resa necessaria a “causa di particolari circostanze che potrebbero influenzare il normale andamento delle azioni” in borsa. La decisione sembra essere legata alle voci sulla possibile richiesta da parte di Bankia di un piano di aiuti per 15 miliardi di euro al governo spagnolo per evitare il fallimento. Due settimane fa la banca era già stata in parte nazionalizzata per alcuni seri problemi legati alla natura dei propri debiti.
Nel processo di nazionalizzazione, spiegano su BBC, il governo spagnolo aveva prestato circa 4,5 miliardi di euro, convertiti in azioni del gruppo finanziario. La CNMV ha anche deciso di sospendere le contrattazioni in borsa del Banco Financiero y de Ahorros (BFA), che è controllato da Bankia. Lo scorso mercoledì il ministro delle finanze, Luis de Guindos, aveva spiegato che il governo avrebbe erogato almeno 9 miliardi di euro per salvare Bankia. Il ministro aveva comunque ammesso che, considerata la gravità della situazione, non sono escluse altre iniezioni di denaro a breve termine.
Bankia è nata nel dicembre del 2010 dalla fusione di sette istituti finanziari spagnoli. La fusione delle sette banche avvenne in appena quattro mesi e diede a Caja Madrid la maggioranza delle azioni. Gli altri azionisti sono, nell’ordine: Bancaja, La Caja de Canarias, Caja de Ávila, Caixa Laietana, Caja Segovia e Caja Rioja. Dopo la fusione, i titoli tossici delle sette banche furono trasferiti al Banco Financiero y de Ahorros, che in cambio ricevette 4,5 miliardi di euro dal governo a un interesse annuo del 7,75 per cento. Nel 2011, Bankia si quotò in borsa con una offerta pubblica iniziale. La società ha avuto seri problemi finanziari a causa della crisi economica nel paese e dello scoppio della bolla immobiliare.
Dall’inizio della crisi nel 2008, le autorità spagnole hanno portato avanti quattro diversi tentativi per dare qualche sostegno e sicurezza in più al sistema bancario. La salute delle banche è fondamentale per il paese, specialmente se in futuro la Spagna dovrà ricorrere all’Unione Europea e al Fondo Monetario Internazionale per ottenere un piano di salvataggio economico. Il governo confida di rimettere in sesto le finanze del paese senza chiedere prestiti internazionali, ma la sfiducia degli investitori è ancora molto alta e potrebbe rendere vani gli sforzi. Lo scorso mese, la società di analisi finanziaria Standard & Poor’s ha declassato 16 banche spagnole e ha tagliato il rating del paese da A a BBB+.
foto: PEDRO ARMESTRE/AFP/GettyImages