Un uomo si è tuffato nelle cascate del Niagara (ed è sopravvissuto)
Foto e video dell'acrobatica e rischiosa operazione di soccorso, l'ipotesi è che si volesse suicidare
Lunedì 21 maggio un uomo si è tuffato dalle cascate del Niagara tra il Canada e gli Stati Uniti, apparentemente con l’intento di suicidarsi. Nonostante il volo di 55 metri, l’uomo è sopravvissuto ed è stato portato in salvo grazie a una complessa e pericolosa operazione di soccorso. Stando al racconto di alcuni testimoni, due giorni fa l’uomo avrebbe raggiunto dal versante canadese il margine delle Horseshoe Falls (le cascate a ferro di cavallo, chiamate così per la loro forma) e si sarebbe poi lanciato nel fiume Niagara. Dopo un salto di diverse decine di metri, l’uomo è riemerso in corrispondenza di uno dei punti di osservazione delle cascate. Forse grazie alla spinta di un mulinello d’acqua, è riuscito a raggiungere la riva nonostante fosse gravemente ferito.
Secondo le autorità locali l’uomo è stato particolarmente fortunato: se fosse finito nella corrente principale, sarebbe stato trascinato via dal fiume ad alta velocità e sarebbe probabilmente affogato in breve tempo. Quando i soccorritori sono arrivati sul posto non sapevano se l’uomo provenisse dal salto delle cascate o fosse semplicemente finito in acqua da uno dei punti di osservazione. Solo in un secondo momento hanno scoperto che l’uomo aveva compiuto il salto. Per le operazioni di recupero sono state necessarie due ore di intenso lavoro. Il presunto suicida è stato immobilizzato e assicurato a una barella, che è stata successivamente issata con una carrucola del punto di osservazione delle cascate.
Quando è stato raggiunto dai soccorsi, l’uomo era cosciente e tranquillo, anche se aveva riportato gravi ferite. I soccorritori hanno spiegato che aveva diverse costole rotte e un polmone collassato. L’uomo, che ha tra i 30 e i 40 anni, è stato successivamente trasportato d’urgenza in elicottero presso l’Hamilton General Hospital (Hamilton, Ontario), dove è stato curato. Le sue condizioni sono definite ancora critiche, ma secondo i medici dovrebbe sopravvivere e rimettersi. Nel 2003 e nel 2009 altre due persone sono sopravvissute al salto dalle cascate.