La storia della foto di Falcone e Borsellino
Linkiesta racconta da dove viene l'immagine più famosa dei due magistrati, scattata due mesi prima di Capaci
Una delle immagini più celebri di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, i due magistrati antimafia uccisi nel 1992, li ritrae sorridenti e vicini durante un evento pubblico meno di due mesi prima dell’attentato in cui fu ucciso Falcone. La foto è stata utilizzata molto negli anni successivi alla loro morte, spesso esposta in magliette e striscioni durante le commemorazioni e le manifestazioni contro la mafia. Una sua riproduzione in metallo è anche all’esterno dell’aeroporto di Palermo, dedicato ai due magistrati.
La foto fu scattata il 27 marzo 1992 ma diventò celebre solo nel luglio di quell’anno, quando, dopo l’uccisione di Paolo Borsellino, venne usata in prima pagina dai principali quotidiani nazionali. Linkiesta ha intervistato l’autore della fotografia, Tony Gentile, che ha raccontato la sua storia e come divenne famosa, dopo essere stata inizialmente scartata.
Il 27 marzo del 1992 Paolo Borsellino e Giovanni Falcone si danno appuntamento al palazzo Trinacria di Palermo, nel rione storico della Kalsa. L’occasione è la presentazione della candidatura alla Camera dei deputati del collega Giuseppe Ayala. La città è in fermento, il 5 e 6 aprile si terranno le elezioni politiche dell’era Mani Pulite. I due magistrati sono l’uno accanto all’altro. Si dicono qualcosa, parlano a bassa voce. Poi uno dei due fa una battuta. E il sorriso compare sui loro volti. Dall’altra parte del tavolo c’è un giovane fotoreporter del Giornale di Sicilia, Tony Gentile, che preme il pulsante della sua macchina fotografica proprio in quel preciso momento. Il giorno successivo la fotografia non viene pubblicata. «Magari la usiamo un altro giorno», gli dicono. Ma dopo le stragi di Capaci e via d’Amelio, quell’immagine diventa il simbolo della rinascita di una terra che reagisce contro la logica mafiosa. «Quello scatto purtroppo ha acquisito il significato che oggi gli diamo», racconta Tony Gentile, «per quello che è successo dopo. Altrimenti sarebbe rimasta una foto come tante altre».
Tony Gentile, com’è nata quella fotografia?
Lavoravo come fotoreporter dal 1989. Nel 1992 collaboravo già con l’agenzia Reuters dalla Sicilia e con la cronaca locale del Giornale di Sicilia. Una sera, il 27 marzo di quell’anno, mi sono trovato a coprire un convegno legato alla candidatura del magistrato Giuseppe Ayala. Falcone e Borsellino erano seduti a quel tavolo. Non so cosa si siano detti, ma a un certo punto tra di loro si è creato questo momento di battuta e hanno sorriso. Io credo che stessero scherzando su una delle persone sedute al tavolo con loro. Ma è una mia idea. Così è venuta fuori quella foto.
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