Joplin, un anno dopo
Le foto della ricostruzione e delle celebrazioni nella città devastata dal peggior tornado dell'ultimo mezzo secolo negli Stati Uniti: morirono 161 persone
Il 22 maggio dell’anno scorso a Joplin, una cittadina del Missouri con 50.000 abitanti, si abbatteva il peggior tornado dal 1953 negli Stati Uniti, provocando la morte di 161 persone, il ferimento di molte centinaia, la distruzione di circa 4.000 case. Un anno dopo, in città si sono tenuti celebrazioni e momenti di raccoglimento in tre luoghi particolarmente evocativi, tra cui la futura sede della scuola superiore di Joplin. In città si è svolta anche una marcia, a cui hanno partecipato più di 5.000 persone, che ha attraversato i quartieri più colpiti dal tornado ed è partita da un grande magazzino Wal-Mart dentro cui morirono tre persone, mentre altre 200 persone riuscirono a salvarsi infilandosi negli spogliatoi degli impiegati e nei bagni. La marcia si è conclusa con un momento di silenzio a Cunningham Park alle 17:41, l’orario esatto in cui il tornado colpì Joplin.
Lo stato ha autorizzato fin qui la ricostruzione delle 4.000 case distrutte dal tornado, alcuni sono già andati a vivere nelle loro nuove abitazioni. Le assicurazioni hanno sborsato fin qui circa 2,8 miliardi di dollari per ripagare i danni del tornado. Il governo degli Stati Uniti e quello del Missouri spenderanno circa 500 milioni di dollari in aiuti diretti e prestiti a tassi molto bassi. Lo scorso gennaio è stato costituito un comitato, formato da 45 persone e volto a supervisionare le operazioni di ricostruzione: comprende politici locali, imprenditori, rappresentanti dei cittadini. Lo scorso marzo la città ha scelto un’azienda texana e le ha assegnato il grosso dei lavoro di ricostruzione: tra le nuove opere ci sono pure un piccolo stadio per il baseball, un centro convegni e un centro culturale vicino al confine con Arkansas, Oklahoma e Kansas. Tra gli investitori c’è anche Emmitt Smith, ex campione di football americano. Pochi giorni fa Barack Obama era stato a Joplin a visitare la città e fare il tradizionale discorso ai diplomati, i primi diplomati dal tornado dell’anno scorso.