Che cosa succede in Québec
Oggi ci sarà una grande manifestazione studentesca a Montreal, a 100 giorni dall'inizio delle proteste contro l'aumento delle tasse universitarie, ma il governo non vuole cedere
Oggi in Québec è un giorno molto importante per gli studenti universitari che da circa tre mesi protestano contro l’aumento delle tasse universitarie deciso dal governo locale. Il 22 maggio, infatti, ricorre esattamente il centesimo giorno dall’inizio delle proteste ed è prevista a Montreal (alle 14 ora locale, le 20 italiane) una grande manifestazione degli studenti universitari che si oppongono alla riforma (circa 160mila su 400mila totali, hanno stimato i media canadesi) a cui si uniranno i sindacati canadesi e diversi movimenti.
La protesta, tuttavia, non è solo contro l’aumento delle rette universitarie, ma anche contro la recente approvazione di una nuova legge di emergenza in Québec, detta Bill 78, che sarà in vigore fino al 1 luglio 2013 e che limiterà le manifestazioni in strada. La nuova legge, infatti, fissa una serie di requisiti necessari per organizzare le manifestazioni (come l’annuncio del percorso preciso della protesta e la responsabilità legale degli organizzatori) e prevede un inasprimento delle sanzioni, che consistono soprattutto in multe molto salate, per coloro che disturbano il regolare svolgimento delle lezioni di istituti superiori e università. I leader del movimento studentesco che infrangeranno la legge rischieranno fino a 35mila dollari canadesi di multa (circa 27mila euro), mentre i sindacati e le associazioni studentesche fino a 125mila dollari canadesi (poco meno di 100mila euro).
Ieri la più grande associazione studentesca, CLASSE, che guida la protesta forte dei suoi circa 80mila aderenti, ha annunciato che sfiderà apertamente il divieto del Bill 78 e che “il movimento non morirà”. CLASSE ha anche detto che continuerà a protestare almeno fino ad agosto e ha fatto appello per avere assistenza finanziaria e legale per andare incontro alle multe e alle denunce previste dal Bill 78. Il movimento ha già ricevuto il sostegno di diverse personalità come il regista americano Michael Moore e soprattutto gli Arcade Fire, che sono proprio di Montreal e che nel weekend scorso, durante l’esibizione in tv con Mick Jagger dei Rolling Stone al Saturday Night Live, hanno mostrato sui loro vestiti un quadratino rosso, simbolo della protesta degli studenti canadesi.
A Montreal c’è molta tensione. Negli ultimi tempi, infatti, la protesta è diventata sempre più radicale, di pari passo con la reazione della polizia. Durante le manifestazioni dello scorso weekend sono state arrestate oltre 410 persone, mentre ci sono stati almeno 20 feriti, tra cui 11 poliziotti, anche se nessuno in modo grave. Venerdì scorso, invece, un gruppo di studenti ha lanciato molotov verso gli agenti, che hanno arrestato 69 manifestanti.
A causa dei debiti sempre più alti del Québec (quest’anno si arriverà a 2,4 miliardi di dollari), dovrebbero aumentare del 75 per cento nei prossimi 5 anni. Dunque, se oggi in media si pagano circa 2.200 dollari all’anno di retta universitaria in Québec, tra cinque anni gli studenti dovranno pagare, secondo i programmi del governo, circa 3.800 dollari all’anno. Le nuove rette sarebbero dunque superiori a quelle delle università di molti paesi europei, ma comunque inferiori a quelle di province vicine del Canada e soprattutto degli Stati Uniti. Per esempio, gli studenti dell’Ontario, che confina con il Québec, in media pagano almeno 6.600 dollari l’anno di retta universitaria.
Sinora i negoziati tra gli studenti e il governo del premier del Québec Jean Charest non sono andati a buon fine. Qualche settimana fa Charest aveva fatto un’ulteriore proposta agli studenti, che però non si discostava troppo dalle precedenti. Charest ha proposto di dilazionare gli aumenti previsti delle rette da 5 a 7 anni, aumentandoli però allo stesso tempo da 1.625 a 1.785 dollari complessivi. Gli studenti in futuro non pagherebbero 325 dollari in più all’anno ma 255. Oltre a questo, Charest ha offerto anche 39 milioni di dollari in più in borse di studio e prestiti agevolati agli studenti, che però non hanno accettato l’offerta. Dopo numerose trattative fallite, il 14 maggio scorso il ministro dell’Istruzione Line Beauchamp si è dimesso.
Gli studenti del Québec sono piuttosto intransigenti anche perché le quote spesso basse delle tasse universitarie sono strettamente legate alla storia della provincia canadese e soprattutto alla “Quiet Revolution” degli anni Sessanta, quando ci fu un grande processo di secolarizzazione nel Québec, unito alla creazione dello Stato Sociale e alla gestione di istruzione e sanità da parte dello Stato (prima erano affidati alla Chiesa cattolica). In quegli anni, le rette universitarie vennero congelate, almeno fino agli anni Novanta, e comunque nel corso degli anni sono rimaste molto basse rispetto ad altre province canadesi.
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foto: ROGERIO BARBOSA/AFP/GettyImages