Le proteste dei vigili di Pescara
Il vigile che parcheggiò male la macchina allo stadio, rallentando i soccorsi per Morosini, è stato sospeso: i colleghi minacciano scioperi e fanno "multe a raffica"
Il 14 aprile scorso, il calciatore del Livorno Piermario Morosini è morto mentre stava partecipando a Pescara a una partita di calcio di Serie B contro la squadra della città abruzzese. Morosini aveva 25 anni e sul caso della sua morte ci sono state, e continuano a esserci, forti polemiche legate ai ritardi dei soccorsi per provare a rianimare il calciatore. Un’automobile dei vigili urbani di Pescara parcheggiata davanti a una delle vie di accesso dello stadio ostacolò l’arrivo dell’ambulanza in campo. L’auto di servizio si trovava all’ingresso della curva Maratona dell’impianto sportivo ed era chiusa a chiave. Dopo un’indagine, l’Ufficio provvedimenti disciplinari del Comune di Pescara ha deciso di sospendere per sei mesi dal servizio, e dalla retribuzione, il maggiore dei vigili urbani Giorgio Mancinelli, ritenuto colpevole per aver parcheggiato in quel posto l’automobile.
La decisione ha suscitato ulteriori polemiche in città e, come raccontano sul Centro, sta portando a una rivolta dei vigili che minacciano scioperi e anche la riconsegna delle armi. La protesta non è dovuta tanto alla sospensione di Mancinelli, quanto a una frase contenuta nel verbale dell’Ufficio provvedimenti disciplinari che per motivare la propria sanzione ricorda che “le polizie municipali non sono forze dell’ordine, né forze di polizia”. Secondo i vigili, in questo modo viene negato il compito di agenti di pubblica sicurezza riconosciuto dallo stesso Comune quando decise di armare i propri vigili. Gli stessi lamentano di essere stati abbandonati dalle istituzioni e di non essere stati difesi a sufficienza in seguito al caso Morosini, che ha portato anche a critiche molto dure da parte della stampa.
Per ora le forme di protesta attuate dai vigili di Pescara hanno riguardato una sorta di rappresaglia nei confronti dei responsabili del Comune. Ieri, alcuni vigili hanno multato tutte le automobili parcheggiate nell’area intorno al palazzo comunale. È stata multata anche la berlina del segretario particolare del sindaco, che pare fosse in sosta davanti alla fermata degli autobus. Altri vigili si sono invece rifiutati di prendere servizio, alcuni hanno proposto di riconsegnare le armi. Un gruppo di vigili ha invece proposto forme più ortodosse di protesta, suggerendo di indire uno sciopero per far valere le proprie ragioni.
Dopo una riunione durata circa quattro ore, i vigili urbani di Pescara hanno preparato un documento che sarà reso noto oggi alle autorità comunali. Il Centro ha anche intervistato alcuni agenti, che hanno spiegato così i motivi delle proteste degli ultimi giorni:
Nella vicenda Morosini siamo stati abbandonati a noi stessi, non c’è stata una sola persona che ha preso le difese della polizia municipale. Ci hanno giudicato con le parole peggiori e il sindaco Mascia, che non ci ha mai difeso, si dovrà assumere le sue responsabilità.
Questa è l’unica città d’Italia che si permette di dire che non siamo agenti di pubblica sicurezza, allora che ci hanno dato a fare le armi?
L’ingresso della curva Maratona non è un’uscita di sicurezza, tanto è vero che spesso hanno parcheggiato le macchine i calciatori, ma era necessario un capro espiatorio e lo hanno trovato.
foto: l’auto dei vigili urbani che ostruì il passaggio presso la curva Maratona (LaPresse)