Chi cresce in Europa
I grafici dell'Economist mostrano come la crescita di due paesi - uno è la Germania, l'altro lo sapete? - compensa le perdite di tutti gli altri, Italia compresa
La Commissione Europea ha diffuso ieri le previsioni di crescita per i primi tre mesi del 2012, che si intitolano “Il PIL dell’area dell’euro e dell’Unione Europea a 27 paesi è stabile”. L’area euro, dice la Commissione europea, ha un PIL invariato nei primi tre mesi di quest’anno e una crescita dello 0,1 per cento se si considera tutta l’Unione. Ma a parte questo dato parzialmente positivo (nell’ultimo trimestre del 2011 c’era stato un calo del PIL dello 0,3 per cento in entrambe le aree considerate) ci sono diverse differenze tra i vari paesi, che l’Economist ha visualizzato in due grafici. Nel primo si vede che la Germania (che da sola conta per il 28 per cento del PIL dell’area euro) è riuscita a mantenere una crescita dello 0,5 per cento, tra i pochi nell’UE insieme all’Austria, mentre nel secondo si confronta la differenza con cui la Germania da una parte e i PIIGS dall’altra (Portogallo, Irlanda, Italia, Grecia e Spagna) hanno contribuito alla crescita europea tra il 2000 e oggi.