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  • Martedì 15 maggio 2012

Come è finito “Una grande famiglia”

In un modo che ha scontentato molti e generato persino un esposto (si parla di una fiction tv)

di Mario Piccirillo

Lunedì sera, su RaiUno, è andata in onda l’ultima puntata della fiction “Una grande famiglia”, che ha fatto arrabbiare molti telespettatori – in tutto sono stati 7 milioni e mezzo – a cui non è piaciuto il finale “aperto” (nelle serie americane se ne fa un largo uso, lo chiamano “cliffhanger”): ha lasciato il pubblico a corto di risposte molto attese, e ha agitato le reazioni su internet martedì.

– SPOILER, ALLA LARGA –

Al termine dell’episodio, infatti, è tornato a sorpresa Edoardo (interpretato da Alessandro Gassman), il maggiore dei figli di Ernesto ed Eleonora Rengoni, scomparso a suo tempo nel nulla con i segreti finanziari dell’azienda di famiglia, e ritenuto ormai morto. Proprio nell’ultima scena, Edoardo, abbracciando il figlio Ernestino (l’unico a credere nel papà ancora in vita), pronuncia la battuta che fa da ponte alla prossima stagione: “Siamo stati in pericolo, forse lo siamo ancora”. Poco prima Serafina, la segretaria dei Rengoni, aveva modificato alcuni file nel computer di Ernesto (il patriarca) rivelando le tracce dei soldi scomparsi, e infittendo così ancor di più i misteri della trama. Edoardo torna in scena proprio mentre è in corso una cena di famiglia per festeggiare la “salvezza” dell’azienda e della casa.

Al di là della fitta rete di intrecci amorosi e relazionali, resta così senza risposte il mistero al centro del ‘plot’ narrativo: dove erano finiti i soldi ed Edoardo? E perché simulare la morte? E qual è il pericolo che incombe sulla famiglia Rengoni?

Evidentemente non abituati alla brusca chiusura (tra l’altro preannunciata nei giorni scorsi da uno degli autori, Ivan Cotroneo), molti spettatori hanno protestato con la Rai. Tanto che il Codacons e l’Associazione Utenti Radiotelevisivi hanno ritenuto di presentare un esposto – degno di miglior causa, forse – all’Antitrust e all’Autorità per le Comunicazioni, “perché nei confronti del telespettatore esiste un obbligo di buona fede che passa anche dallo sviluppo delle trame narrative, e che deve essere garantito dalle reti televisive. A maggior ragione se si considera che gli utenti pagano un canone alla Rai”.

La seconda stagione della serie è prevista per l’autunno.