Le traversie di Yahoo, in breve
A partire da Scott Thompson, che si è dimesso ieri, a causa di un "errore" nel suo curriculum o forse di un cancro
L’amministratore delegato di Yahoo Scott Thompson si è dimesso ieri «per motivi personali», come si legge nella dichiarazione ufficiale dell’azienda, ma oggi il Wall Street Journal riporta la notizia che ad aver influenzato la sua decisione Thompson sarebbe stato un cancro che gli è stato diagnosticato.
La notizia della malattia e delle dimissioni di Thompson – dice l’articolo – sarebbero arrivate mentre era ancora in corso l’inchiesta interna di Yahoo sulla delicata questione della sua laurea: Thompson, nei curricula online pubblicati dalle società per cui aveva lavorato, risultava infatti laureato in Scienze informatiche allo Stone Hill College di Easton, in Massachusetts. Ma Thompson, nella stessa università, sarebbe invece laureato in Economia.
Yahoo e Jerry Yang
A partire dagli ultimi anni Novanta e dal boom economico legato a Internet, il motore di ricerca Yahoo non ha saputo tenere il passo rispetto ai suoi principali concorrenti facendosi superare da Google e in tempi più recenti da Facebook per quanto riguarda i servizi legati ai social network. Yahoo ha visto anche diminuire la propria presenza nel mercato della pubblicità online, portando a una progressiva riduzione del proprio peso nel web, malgrado una presenza ancora molto forte soprattutto negli Stati Uniti.
Scott Thompson, a quel tempo presidente di PayPal, era subentrato lo scorso gennaio a Carol Bartz che a sua volta aveva sostituito il fondatore di Yahoo Jerry Yang nel 2009. Sotto la direzione di Yang, nel febbraio del 2008, Microsoft si era offerta di comprare l’intera società per 44,6 miliardi di dollari, ma Yahoo aveva rifiutato sostenendo che la cifra non era adeguata all’effettivo valore dell’azienda.
La vicenda dell’acquisizione andò avanti per quasi un anno portando a fortissimi contrasti all’interno del consiglio di amministrazione e a una notevole riduzione del valore delle azioni Yahoo in Borsa. Alla fine Microsoft si tirò indietro e, dopo pesanti critiche, il CEO di Yahoo Jerry Yang decise di abbandonare il proprio incarico, cedendo la poltrona a Carol Bartz.
Carol Bartz
Nei due anni e mezzo di gestione Bartz, l’azienda ottenne scarsi risultati: il tempo mediamente trascorso dagli utenti americani su Yahoo al mese era diminuito di almeno un terzo e le cose non erano andate meglio per il titolo in Borsa. Così, nel settembre del 2011, Yahoo aveva deciso di licenziare con una telefonata Carol Bartz e di sostituirla con Scott Thompson.
(L’intervista di Luca Sofri a Carol Bartz, 2011)
Scott Thompson
Sotto la sua guida Yahoo aveva riportato il primo trimestre positivo degli ultimi tre anni, ma aveva anche operato un pesante taglio dei costi, mandando a casa 2mila dipendenti, ossia il 14 per cento della sua forza lavoro. Inoltre, poche settimane dalla sua nomina, sarebbe stato proprio Thompson a spingere per l’avvio della causa di Yahoo contro Facebook per la violazione di alcuni brevetti.
La questione era stata dibattuta a lungo tra i manager della società, raccogliendo una forte opposizione soprattutto da parte dei responsabili dello sviluppo tecnico dei sistemi di Yahoo. Thompson si sarebbe occupato personalmente della preparazione dell’azione insieme con i legali della società.
(Perché Yahoo ha fatto causa a Facebook)
Scott Thompson è stato domenica sostituito ad interim da Ross Levinsohn, già a capo della divisione global media di Yahoo ed ex direttore di Fox News.