Contro Equitalia
Scontri a Napoli, risse a Milano, esplosivo a Roma, falsi allarmi, occupazioni: la settimana complicata della società di riscossione dei tributi
Oggi a Napoli un gruppo di manifestanti della “Rete napoletana contro Equitalia” si è scontrato con le forze dell’ordine davanti alla sede locale della società di riscossione dei tributi. Un gruppo della Rete – che è costituita principalmente da comitati di precari, studenti, sindacati di base e centri sociali – stava presidiando gli uffici di Corso Meridionale, contro i quali sono state lanciate uova piene di vernice e alcuni petardi. La sede era controllata dagli agenti della polizia, che hanno risposto al successivo lancio di pietre e bottiglie con almeno quattro cariche e con il lancio di alcuni lacrimogeni, spiegano sul Corriere del Mezzogiorno.
La polizia è riuscita a disperdere i manifestanti, che successivamente hanno costituito un corteo nel tentativo di riportarsi davanti alla sede di Equitalia. Per ragioni di sicurezza il traffico nella zona è stato sospeso. Almeno un manifestante è rimasto ferito e tra gli agenti, dice la Questura di Napoli, ci sono stati otto feriti lievi. Secondo le forze dell’ordine la manifestazione non era stata regolarmente autorizzata. Nei giorni scorsi erano circolati volantini con le scritte “Equitalia, fermiamoli, ora basta!” che annunciavano la protesta di oggi. In provincia di Milano, invece, due ispettori di Equitalia avrebbero subito un aggressione mentre si trovavano in uno studio di commercialisti.
Sempre oggi, presso la direzione generale di Equitalia a Roma è stato ricevuto un pacco contenente polvere esplosiva, ma privo di innesco. Il pacco è stato rimosso dagli artificieri della polizia ed è intervenuta sul posto anche la Guardia di Finanza. Ieri, giovedì 10 maggio, presso la sede a L’Aquila di Equitalia c’è stato un allarme bomba. Gli uffici sono stati evacuati e sono stati ispezionati dalle forze dell’ordine, che hanno poi dichiarato il falso allarme. Un gruppo di attivisti dei centri sociali del nordest ieri ha anche occupato gli uffici di Equitalia di Mestre, per sgomberarla solo alcune ore più tardi.
Il 9 maggio scorso a Genova è stato evacuato il palazzo in cui si trovano gli uffici di Equitalia in seguito a una telefonata anonima, secondo cui c’era una bomba nell’edificio. Dopo l’evacuazione sono stati effettuati diversi controlli ed è stato poi dichiarato il falso allarme dalle forze dell’ordine.
In seguito ai numerosi episodi di violenza e alle minacce ricevute negli ultimi giorni, Equitalia ha diffuso un breve comunicato, chiedendo ai mezzi di comunicazione che non si faccia sensazionalismo intorno alla società, che si trova in una posizione estremamente delicata:
È inaccettabile continuare a scaricare irresponsabilmente su Equitalia la colpa di gesti estremi e situazioni drammatiche, che hanno invece origini diverse e lontane e che stanno esplodendo solo oggi a causa della crisi economica. Si tratta di eventi tragici da non spettacolarizzare, per i quali Equitalia esprime profonda vicinanza alle famiglie coinvolte.
La troppa superficialità con cui negli ultimi tempi si è associato a Equitalia il termine suicidio sta avendo come effetto di alimentare tensioni sociali, oggetto di facili strumentalizzazioni, che sfociano in vere e proprie guerriglie, come quella odierna organizzata contro gli sportelli di Napoli, in minacce, come l’ennesimo pacco bomba intercettato nella sede della capogruppo a Roma, e in aggressioni fisiche a dipendenti impegnati nel proprio lavoro, come accaduto stamane a Melegnano.
foto: laPresse