L’aereo russo è precipitato in Indonesia
Sono stati trovati i rottami del Sukhoi Superjet 100, costruito in collaborazione con Finmeccanica, e non ci sono notizie di superstiti
Le autorità indonesiane hanno confermato di aver identificato i rottami dell’aereo russo scomparso ieri dai radar mentre effettuava un volo dimostrativo per alcune compagnie aeree nei pressi della capitale Giacarta. Il Sukhoi Superjet 100, un aeroplano di nuova generazione sviluppato in Russia con la collaborazione di Alenia Aeronautica (del gruppo italiano Finmeccanica), si è schiantato su un versante del monte Salak che si trova nella provincia di Giava Occidentale. I rottami sono stati avvistati da un elicottero dei soccorritori, che non ha rilevato segni che potessero indicare la presenza di sopravvissuti. L’aereo trasportava 48 persone.
Il Sukhoi Superjet 100 è stato trovato grazie a un’imponente attività di ricerca, che ha coinvolto 600 soccorritori e tre elicotteri. Dopo la scomparsa dell’aereo dai radar avvenuta ieri, le autorità avevano disposto una unità di crisi e avviato le ricerche lungo la rotta che il velivolo avrebbe dovuto seguire per il proprio volo dimostrativo. Il brutto tempo e la scarsa visibilità avevano causato la sospensione delle ricerche, riprese solamente alcune ore fa. Fino all’avvistamento dei rottami, le autorità indonesiane avevano mantenuto anche l’ipotesi che l’aereo fosse stato dirottato.
A bordo del Sukhoi Superjet 100 c’erano in tutto 48 persone tra membri dell’equipaggio, uomini di affari indonesiani, membri del corpo diplomatico russo in Asia e giornalisti. Inizialmente si pensava che le persone sull’aereo fossero 50, ma una serie di controlli ha consentito di escludere la presenza a bordo di due passeggeri indonesiani, che all’ultimo minuto avevano deciso di non imbarcarsi. Sull’aereo c’erano anche due cittadini italiani, un francese e uno statunitense, ma l’effettiva presenza dei due italiani a bordo non è stata ancora confermata dall’unità di crisi del ministero degli Esteri italiano.
L’aereo era scomparso ieri dai radar dopo circa 21 minuti dal decollo, mentre si trovava a sud di Giacarta verso le dieci del mattino (ora italiana). Poco prima di non dare più notizie, l’equipaggio aveva richiesto l’autorizzazione per scendere di quota, manovra che ha poi probabilmente portato allo schianto dell’aeroplano contro uno dei versanti del monte Salak. Le cause dell’incidente non sono comunque ancora chiare e il primo ministro russo, Dimitri Medvedev, ha incaricato una commissione composta da membri dei ministeri degli Esteri e dell’Industria di indagare su quanto accaduto. La commissione lavorerà in collaborazione con le autorità indonesiane.
Il Sukhoi Superjet 100 era arrivato ieri a Giacarta nell’ambito di un tour dimostrativo, che avrebbe dovuto toccare in tutto sei diversi paesi. L’aereo era stato mostrato in Birmania, in Pakistan e in Kazakhistan. Dopo l’indonesia erano previsti altri voli dimostrativi in Laos e in Vietnam. I voli di questo tipo servono per illustrare ai responsabili delle compagnie aeree le funzionalità dei nuovi modelli, passaggio fondamentale per poter poi vendere gli aerei alle società interessate a ingrandire le loro flotte.
L’aeroplano che si è schiantato ieri è frutto di una intesa tra l’Agenzia federale russa per l’industria, Sukhoi Aviation Holding, gruppo Finmeccanica tramite Alenia Aeronautica e di una collaborazione di consulenza con Boeing, uno dei più grandi produttori al mondo di aerei. Il primo volo di collaudo fu eseguito a maggio del 2008 e da allora sono stati realizzati diversi altri prototipi, utili per migliorare e perfezionare il progetto. Il primo modello di serie del Sukhoi Superjet 100 è decollato nel novembre del 2010 e ha compiuto regolarmente un volo di tre ore. Al momento esistono sette esemplari di serie dell’aeroplano funzionanti, l’ottavo è quello che si è schiantato ieri. Ogni esemplare costa circa 35 milioni di dollari.