È morto Maurizio Cevenini
Era uno dei politici più popolari a Bologna e aveva dovuto rinunciare alla candidatura a sindaco per motivi di salute: l'ANSA dice che si è suicidato
Maurizio Cevenini, consigliere comunale e regionale del PD a Bologna e in Emilia Romagna, è stato trovato morto questa mattina alle 7:50 da una guardia giurata sulla terrazza di un edificio della Regione. L’ipotesi considerata più plausibile in questo momento, scrive l’ANSA, è che Cevenini si sia suicidato, gettandosi dalla terrazza di una delle torri del palazzo della Regione e cadendo sul terrazzino più in basso, dove è stato trovato.
Cevenini aveva 58 anni ed era uno dei personaggi politici più popolari a Bologna. Amministratore locale da trent’anni, alle ultime elezioni regionali era stato eletto con 20.000 preferenze. In città era noto come “il sindaco dello stadio”, per il suo assiduo e appassionato sostegno alle sorti della squadra del Bologna, e come “il sindaco dei matrimoni”, per la sua impressionante attività di celebratore di nozze (oltre cento ogni mese, e tutte con album fotografico sul suo sito internet). In entrambi gli ambiti Cevenini si era guadagnato un consenso e un bacino elettorale estesissimo, ben oltre i confini dell’elettorato del PD.
Per queste ragioni, e per la mancanza di candidature alternative, Cevenini nel 2010 si era candidato a sindaco di Bologna diventando di fatto in breve tempo il candidato ufficiale del PD e favorito per la vittoria: l’assenza o il ritiro di altre candidature del centrosinistra aveva fatto rimanere il suo nome l’unico possibile, malgrado diversi mugugni iniziali, e il centrodestra non era riuscito a trovare un suo candidato temibile, tra molti litigi e fallimenti.
A ottobre del 2010, però, Cevenini aveva avuto un malore ed era stato ricoverato in terapia intensiva per una “ischemia transitoria”. Le sue condizioni erano migliorate nei giorni successivi ma i medici avevano sempre più insistentemente lasciato capire che condizioni di fatica e stress non erano consigliabili e che avrebbero potuto portare a nuovi problemi. Suo fratello e sua moglie avevano dichiarato di sperare in suo ritiro. Cevenini lasciò la competizione elettorale il 25 ottobre, dicendo che a Bologna “serve un sindaco unico e insostituibile” e che col suo ritiro lui vedeva “sfumare il sogno di una vita, la mia vita”.
foto: Luca Villani – LaPresse