Il ballottaggio di Comacchio
Un caso di scuola di queste amministrative: un comune commissariato, la scomparsa del centrodestra, il successo del Movimento 5 Stelle
Comacchio è un paese di 23 mila abitanti in provincia di Ferrara, a poca distanza dal delta del Po. Alle ultime elezioni amministrative, Comacchio votava per eleggere il sindaco e il consiglio comunale. Il comune, che è in forte difficoltà finanziaria, era commissariato dalla fine del novembre 2011: il viceprefetto vicario di Ferrara, Pinuccia Niglio, si era insediata come commissario straordinario al posto del sindaco Paolo Carli, dopo che i disaccordi tra la giunta e il consiglio comunale avevano portato alle dimissioni di 11 consiglieri comunali di maggioranza e opposizione. Quando era stato eletto, nel 2010, Carli era sostenuto da PdL, Lega Nord, La Destra e socialisti.
Alle ultime elezioni, l’astensione è stata altissima: hanno votato meno del 60 per cento degli aventi diritto, con una diminuzione di 11 punti percentuali rispetto alle elezioni comunali del 2010. Il comune andrà al ballottaggio i prossimi 20 e 21 maggio: al primo turno ha vinto il candidato sindaco Alessandro Pierotti, sostenuto dalla sua lista civica, L’Onda (la più votata della coalizione), dal PD, dall’UdC e da un’altra civica, prendendo 4.075 voti, il 36,48 per cento delle preferenze. Pierotti, che è un avvocato, era già stato candidato nel 2010, sostenuto solo dalla lista L’Onda, che prese il 17 per cento.
Il motivo per cui Comacchio sta avendo in questi giorni visibilità a livello nazionale è che l’altro candidato che andrà al ballottaggio è del Movimento 5 Stelle, fatto che tra le grandi città si è verificato solo a Parma (dove il 39enne Federico Pizzarotti del Movimento Cinque Stelle è arrivato secondo con il 19,5 per cento). A Comacchio il candidato del M5S ha preso 2.489 voti, il 22,28 per cento. La lista del Movimento 5 Stelle, con oltre il 20 per cento dei voti, è stata la più votata del comune, come ha fatto notare anche Beppe Grillo in un suo tweet sui risultati (in cui ha gioito perché la lista era il “primo partito”, espressione insolita per un movimento che dice di non voler avere niente a che fare con i partiti).
Il centrodestra, che nel 2010 aveva eletto il sindaco con circa il 40 per cento dei voti al primo turno e il 60 per cento al secondo, ha preso meno del 15 per cento (ma la Lega Nord andava da sola, con un suo candidato che ha preso il 6 per cento).
La lista del Movimento 5 Stelle per le elezioni municipali di Comacchio è stata formata solo pochi mesi prima delle elezioni, durante un incontro pubblico tenuto a Comacchio il 19 gennaio. I quattordici candidati della lista elettorale hanno tra i 22 e i 56 anni (“età media 37 anni”, specifica il sito) e sostengono la candidatura a sindaco di Marco Fabbri, 29 anni, laureato in scienze politiche a Bologna e dipendente comunale a Mesola, un paese a una trentina di chilometri a nord di Comacchio.
Fabbri, nella sua pagina di presentazione, dice di non aver mai militato in nessun partito e di essere “un perfetto sconosciuto nell’ambito politico”. La lista di Comacchio presenta per il comune un programma lungo all’incirca come il programma del movimento a livello nazionale, molto simile come linee-guida ma comunque largamente originale, con un forte accento sulle tematiche ambientali e sull’utilizzo di Internet anche nell’amministrazione locale.
foto: LaPresse