La vittoria di François Hollande
Le foto dei festeggiamenti ieri a Parigi, il suo primo discorso da presidente e le cose da sapere sulle elezioni legislative del 10 giugno
François Hollande è il nuovo presidente francese. Il candidato del Partito Socialista ha vinto il ballottaggio delle elezioni presidenziali con il 51,7 per cento dei voti, una percentuale leggermente inferiore alle aspettative e ai sondaggi prima del voto. Il presidente uscente, Nicolas Sarkozy, ha ottenuto il 48,3 per cento dei voti ed è così l’undicesimo leader di un governo europeo a cadere dall’inizio della grave crisi economica che sta interessando l’Europa.
L’affluenza è stata piuttosto alta e si è fermata all’81 per cento (contro il 79 per cento del primo turno) e questo secondo alcuni analisti ha permesso a Sarkozy di assottigliare il suo distacco da Hollande, per quanto non sia stato comunque sufficiente a raggiungerlo. Hollande è il primo socialista a vincere le presidenziali dal 1988, quando François Mitterrand ottenne un secondo mandato. Sarkozy, invece, è il primo presidente francese dal 1981 a non essere rieletto dopo il primo mandato. In quell’anno Valéry Giscard d’Estaing – che faceva parte dello stesso partito di Sarkozy, UMP, Union pour la Mouvement Populaire – venne sconfitto proprio da Mitterrand.
Hollande, che ieri sera ha festeggiato insieme ai suoi sostenitori prima nella sua circoscrizione di Tulle, in Corrèze, e poi a piazza della Bastiglia, a Parigi, si è commosso sul palco ascoltando alla fisarmonica La vie en rose di Édith Piaf (seguita poi anche dall’italiana Bella ciao). Hollande ha assicurato che sarà «il presidente di tutti i francesi» ma ha ripetuto ancora una volta che «l’austerità non può essere l’unica opzione». Un chiaro messaggio all’Europa e soprattutto alla cancelliera tedesca Angela Merkel, che ieri lo ha chiamato per congratularsi e invitarlo il prima possibile a Berlino.
Nicolas Sarkozy ha riconosciuto la sconfitta poco dopo la chiusura dei seggi delle grandi città, alle 20 di ieri. Nell’auditorium della Maison de la Mutualité, a Parigi, Sarkozy ha detto ai suoi sostenitori che «dobbiamo essere grandi nella sconfitta», ha ammesso di «non essere riuscito a far vincere le idee, i valori cui avete creduto e cui sono profondamente attaccato» e ha annunciato che tornerà a essere «un francese tra i francesi». Una frase che pare confermare quello che si diceva da settimane, cioè che Sarkozy, dopo la sconfitta di ieri, lascerà definitivamente la politica.
Ora Hollande dovrà scegliere per prima cosa il capo del nuovo governo francese: sarà probabilmente Martine Aubry, il segretario del Partito Socialista francese sconfitta alle primarie proprio da Hollande, o forse il direttore della campagna elettorale di Hollande, Manuel Valls. Hollande si insedierà all’Eliseo il 15 maggio. Nel frattempo avrà colloqui, anche telefonici, con i principali leader europei, tra cui il primo ministro italiano Mario Monti.
Inoltre, il 10 giugno in Francia ci saranno le elezioni legislative, importanti perché decideranno la composizione dell’Assemblea nazionale e dunque anche quanto potere avrà in Parlamento Hollande, che comunque, stando alle prime rilevazioni, non dovrebbe avere grossi problemi. Il primo sondaggio Ifop dopo le presidenziali, infatti, vede il Partito Socialista, la sinistra “Front du Gauche” di Jean-Luc Mélenchon e i verdi intorno al 44 per cento, mentre l’UMP di Sarkozy dovrebbe ottenere il 32 per cento (contro il 45,6 del 2007). Il partito di estrema destra “Front National” di Marine Le Pen, invece, otterrebbe il 18 per cento, confermando l’ottimo risultato del primo turno.
foto: AP/Francois Mori