Ancora violenza in Egitto
Migliaia di manifestanti si sono trovati in piazza Tahrir per chiedere il pieno passaggio dei poteri dai militari ai civili, ci sono stati duri scontri: una persona è morta e 373 sono state ferite
Aggiornamento alle 22.30 – Secondo quanto riporta Al Jazeera, il Ministero della salute ha confermato che negli scontri di oggi tra manifestanti e forze dell’ordine al Cairo (vicino al ministero della Difesa) è morta una persona e altre 373 sono rimaste ferite: di queste, 82 sono state trasportate in ospedale. Dalle ore 23.00 di questa sera ora locale è stato imposto il coprifuoco.
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Oggi al Cairo, in Egitto, si sono verificati diversi scontri tra manifestanti e forze dell’ordine. Un corteo ha provato a raggiungere la zona del ministero della Difesa, facendosi strada anche con il lancio di pietre e altri oggetti verso gli agenti. Per fermare i manifestanti e disperderli, i militari sono intervenuti con il lancio di gas lacrimogeni e con l’utilizzo di idranti. Le violenze di oggi arrivano a pochi giorni di distanza da altri scontri, scoppiati sempre in prossimità della zona del ministero.
(I 13 candidati alle presidenziali in Egitto)
Questa mattina diverse migliaia di manifestanti si sono ritrovate in piazza Tahrir, tra loro c’erano anche numerosi sostenitori dei Fratelli musulmani e dei movimenti salafiti. Si sono ritrovati per chiedere il pieno passaggio dei poteri dai vertici dell’esercito ai civili, mettendo anche in guardia la popolazione su possibili brogli elettorali alle prossime elezioni presidenziali, previste per il 23 maggio. Il corteo verso il ministero della Difesa è partito nel pomeriggio è lì si sono verificati i principali scontri.
Fotografi e televisioni hanno ripreso diverse scene di violenza, con agenti intenti a malmenare i manifestanti, in diversi casi aiutandosi con manganelli e altri oggetti. Una carica con gli idranti ha in parte disperso la folla, ma successivamente chi manifestava è tornato a confrontarsi con le forze dell’ordine, lanciando pietre e trovando riparo dietro alcune lamiere recuperate in un cantiere presente nella zona. Alcuni manifestanti sono saliti sui tetti degli edifici, lanciando pietre e altri oggetti dall’alto in direzione degli agenti. Secondo il ministero della Salute, negli scontri sarebbero rimaste feriti almeno otto civili.
Ieri i membri dell’esercito che di fatto controllano il paese hanno ribadito che i poteri saranno totalmente passati ai civili, non appena uno dei tredici candidati alle presidenziali sarà stato eletto. Hanno poi ricordato che l’esercito ha il dovere di far mantenere l’ordine pubblico e la necessità di proteggere le istituzioni e i loro palazzi, se minacciati dagli attacchi da parte dei manifestanti più violenti.