Obama in Afghanistan
Le foto e i video del viaggio del presidente degli Stati Uniti, che ha incontrato Karzai e i militari (e stamattina i talebani hanno risposto con un attentato)
In occasione del primo anniversario del ritrovamento e dell’uccisione di Osama bin Laden, ieri il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha fatto una visita lampo in Afghanistan. Come accade spesso in questi casi per ragioni di sicurezza, la notizia del viaggio è stata data solamente all’arrivo di Obama nel paese, anche se nelle ore precedenti erano circolate alcune voci online sul suo arrivo.
Poco dopo il suo arrivo Obama ha incontrato a Kabul il presidente afghano, Hamid Karzai. I due hanno formalizzato un nuovo patto di collaborazione, che impegna gli Stati Uniti a una presenza a lungo termine nel paese per dare aiuti e formare le nuove forze di sicurezza. Il piano servirà per accompagnare la fine della missione NATO in Afghanistan prevista per il 2014, assicurando al paese una certa continuità per quanto riguarda aiuti e assistenza. In questo senso, il viaggio di Obama ha segnato una riconferma delle intenzioni del governo americano per chiudere una guerra iniziata dalla precedente amministrazione di George W. Bush, in seguito agli attacchi terroristici contro gli Stati Uniti dell’11 settembre 2001.
Dalla base militare di Bagram, circa 60 chilometri a nord di Kabul, Barack Obama ha indirizzato un discorso ai cittadini statunitensi.
Abbiamo viaggiato per più di dieci anni nella nube oscura della guerra. Eppure qui, nell’oscurità dei momenti poco prima dell’alba in Afghanistan, possiamo vedere la luce di un giorno nuovo. […] Mentre usciamo da un decennio di guerre fuori all’estero e da una crisi economica nel nostro paese sta giungendo il momento di rinnovare l’America. Questo tempo di guerra è iniziato in Afghanistan, ed è qui che finirà.
Nel corso della sua breve visita, durata circa sei ore, Barack Obama ha anche incontrato i soldati statunitensi impegnati nel paese. In uno degli hangar della base è stato allestito un palco, dal quale il presidente ha parlato rivolgendosi a diverse centinaia di militari. Ha ricordato che gli ultimi anni in Afghanistan hanno consentito di ridurre sensibilmente la presenza di al Qaida nel paese e la sua capacità di organizzarsi, soffermandosi infine sull’operazione ad alto rischio condotta un anno fa per catturare l’ex leader dell’organizzazione terroristica, Osama bin Laden.
Obama ha anche riconosciuto che “gli americani sono stanchi della guerra” (i soldati morti dall’inizio del conflitto nel paese sono oltre 3000), ma ha spiegato che è necessario portare a termine il lavoro iniziato oltre 10 anni fa, unico sistema per terminare responsabilmente la guerra. Il presidente ha ammesso che ci sono ancora molte difficoltà da superare. Le autorità statunitensi devono fare i conti con la difficile situazione politica afghana, complicata dai numerosi casi di corruzione all’interno del governo, con la scarsa preparazione dell’esercito locale che dovrebbe avere il compito di arginare le offensive dei talebani e le difficoltà diplomatiche con il Pakistan, che si riflettono anche sull’Afghanistan.
Diverse ore dopo la partenza di Barack Obama, a Kabul si è verificato un nuovo attacco suicida. Un uomo si è fatto esplodere con la sua automobile in una zona della città da cui parte la strada per Jalalabad frequentata principalmente dagli occidentali. L’attacco ha causato la morte di almeno sei persone secondo le prime stime delle autorità afgane. Nelle ore seguenti si sono verificate altre due esplosioni, ha riferito l’Associated Press. Zabihullah Mujahid, uno portavoce dei talebani, ha confermato che gli attacchi sono stati realizzati in risposta alla visita di Obama nel paese e all’accordo strategico stretto con Karzai.