Le foto degli scontri al Cairo
Un gruppo di uomini armati in borghese ha attaccato i salafiti che protestavano contro l'esclusione di un candidato ultraconservatore, ci sono almeno 20 morti
18.10 – Secondo BBC, dopo oltre sei ore di scontri l’esercito e la polizia sono intervenuti per fermare le violenze. I morti negli scontri di oggi sarebbero almeno 20. I candidati principali alle prossime presidenziali hanno annunciato la sospensione della campagna elettorale, come segno di protesta per il modo in cui le autorità hanno gestito la situazione. I due partiti che, insieme, controllano il 70 per cento dei seggi del Parlamento egiziano, il Partito della Libertà e della Giustizia (espressione politica dei Fratelli Musulmani) e il partito salafita hanno deciso di boicottare un incontro con il Consiglio Supremo delle Forze armate che governa l’Egitto dalla caduta di Hosni Mubarak.
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Stamattina in Egitto almeno 11 persone sono morte e altre 160 sono state ferite negli scontri avvenuti al Cairo, vicino al palazzo del Ministero della Difesa. Lo hanno comunicato le autorità egiziane. Secondo alcune testimonianze, un gruppo di persone in abiti borghesi ha cominciato a sparare e attaccare con pietre e gas lacrimogeni i manifestanti che da quattro giorni protestavano davanti al Ministero contro l’esclusione dalle elezioni presidenziali di Hazem Salah Abu Ismail, un candidato salafita e ultraconservatore.
Prima della sua esclusione, secondo diversi sondaggi Abu Ismail aveva circa il 25 per cento delle preferenze di voto ma è stato escluso dalla Commissione elettorale per via della doppia cittadinanza della madre, che oltre a essere cittadina egiziana è anche americana. Prima della selezione delle candidature, la Commissione elettorale aveva fatto sapere che i candidati alle presidenziali devono essere nati in Egitto da genitori egiziani e non devono avere doppia nazionalità né un coniuge straniero.
Secondo alcune testimonianze, gli uomini che hanno attaccato sarebbero agenti di polizia e militari egiziani in borghese. Gli scontri sono avvenuti principalmente intorno al Ministero della Difesa e alla moschea salafita Noor della città. I militari intorno al Ministero non avrebbero fatto nulla per fermare gli scontri, che sarebbero proseguiti per diverse ore.
Gli scontri sono avvenuti a pochi giorni dalle attese elezioni presidenziali, il cui primo turno si terrà il 23 e il 24 maggio prossimi. L’eventuale ballottaggio (che sembra più che probabile) si terrà il 16 e il 17 giugno. Secondo gli ultimi sondaggi, il grande favorito sembra Amr Moussa, l’ex segretario della Lega Araba.
– Guida alle elezioni presidenziali in Egitto
foto: KHALED DESOUKI/AFP/GettyImages