La class action statunitense contro la Nutella
Ieri Ferrero USA ha accettato un accordo per rimborsare i clienti fino a un massimo di 3 milioni di dollari, dopo essere stata accusata di pubblicità ingannevole
La Ferrero USA Inc., filiale statunitense dell’azienda dolciaria italiana, ha accettato di rimborsare gli acquirenti statunitensi della Nutella che ne faranno richiesta per un ammontare totale di circa 3 milioni di dollari, divisi in due fondi, uno per la California (di 550 mila dollari) e uno per il resto degli Stati Uniti (2,5 milioni).
La Ferrero ha preso questa decisione in seguito a una class action partita dall’iniziativa di Athena Hohenberg, una donna californiana che, nel febbraio del 2011, accusò l’azienda italiana di aver diffuso informazioni ingannevoli sul contenuto di grassi della Nutella attraverso gli annunci pubblicitari. La donna contestò il fatto che, nella pubblicità, la Nutella venisse definita come un prodotto semplice, fatto con ingredienti come le nocciole, il latte scremato e il cacao, e fosse per questo particolarmente adatto per la colazione dei bambini, senza menzionare però l’alto contenuto di grassi (il 31 per cento, di cui un terzo circa sono grassi saturi).
I termini dell’accordo, che hanno concluso il contenzioso legale, prevedono che la Ferrero versi, a tutti i clienti americani che ne faranno richiesta attraverso il sito internet dedicato alla class action, circa 4 dollari per ogni barattolo di Nutella (massimo 5) acquistato in un determinato periodo. I consumatori di Nutella californiani possono chiedere il risarcimento dei barattoli acquistati tra l’1 agosto 2009 e il 23 gennaio 2012, mentre, per tutti gli altri consumatori statunitensi, la finestra è dal 1 gennaio 2008 al 3 febbraio 2012.
Il massimale dei rimborsi è fissato a 3,05 milioni di dollari e, nel caso dovessero arrivare più richieste di quelle previste, la quota rimborsata per ogni barattolo acquistato scenderà proporzionalmente per poter rimborsare tutti i consumatori che ne faranno richiesta. La Ferrero USA ha anche accettato di cambiare la campagna pubblicitaria della Nutella, di girare un nuovo spot pubblicitario e di modificare l’etichetta nutrizionale e il sito internet dedicato al prodotto.
foto: AP Photo/Alberto Pellaschiar