Guardiola lascia il Barcellona
La storia e le foto dell'allenatore spagnolo, che oggi ha annunciato che se ne andrà alla fine della stagione dopo quattro campionati incredibili
Josep Guardiola ha annunciato durante una conferenza stampa che alla fine della stagione lascerà il suo ruolo di allenatore del Barcellona. I giocatori erano già stati informati durante la seduta di allenamento di oggi. Il presidente lo ha definito «il migliore allenatore della storia della nostra squadra». Guardiola ha detto che la ragione del suo addio «è semplice: quattro anni sono abbastanza. Sono stremato e ho bisogno di riposarmi. Questo lavoro richiede moltissimo e un allenatore deve essere forte». Guardiola non ha dato informazioni sul suo futuro. Il nuovo allenatore del Barcellona è Tito Vilanova, fin qui vice di Guardiola.
Guardiola non aveva allenato altre squadre professionistiche, prima di arrivare al Barcellona, e in questi anni ha guidato una squadra più volte considerata come la più forte di tutti i tempi. Con la sua partenza si chiude un periodo importante della storia del Barcellona, che durante il suo periodo da allenatore ha vinto di tutto: nella sola stagione 2008-2009, la sua prima da allenatore, Guardiola vinse il campionato spagnolo, la Coppa del Re e la Champions League, prima squadra spagnola a ottenere i tre titoli in una sola stagione. La stagione dopo vinse di nuovo La Liga, il campionato spagnolo, con un punteggio record di 99 punti (vinse anche la Supercoppa di Spagna, la Supercoppa europea e il Mondiale per Club). Nel 2010-2011 ha vinto ancora La Liga e un’altra volta la Champions League. Questa serie incredibile di risultati si è interrotta quest’anno, nonostante la vittoria di una nuova Supercoppa europea e un nuovo Mondiale per Club, dato che il campionato sarà vinto quasi certamente dal Real Madrid e che il Barcellona è stato eliminato in semifinale dal Chelsea (anche nel 2010 venne eliminato in semifinale, dall’Inter).
Josep “Pep” Guardiola ha 41 anni ed è nato vicino a Barcellona. Nel FC Barcelona ha anche passato gran parte della sua carriera di giocatore, dal 1990 al 2001. Negli ultimi anni della sua carriera si trasferì in Italia, dal 2001 al 2003: prima al Brescia, poi alla Roma e infine di nuovo al Brescia. Durante il suo periodo in Italia fu anche protagonista di una storia controversa: venne squalificato per quattro mesi perché trovato positivo all’uso del nandrolone, uno steroide anabolizzante, ma dopo la squalifica iniziò una lunga serie di ricorsi e di appelli che hanno portato a due assoluzioni da parte della giustizia sportiva nel 2007 e nel 2009.
Guardiola, da giocatore, era un centrocampista arretrato molto dotato tecnicamente e con un’ottima visione di gioco, per certi versi simile a Xavi, attuale colonna del centrocampo del Barcellona. Poco dopo essersi ritirato dal calcio giocato, diventò allenatore della squadra delle riserve del Barcellona (che gioca nella serie B spagnola) per una stagione e, dal giugno 2008, della prima squadra, sostituendo l’olandese Frank Rijkaard alla fine di una stagione molto deludente per la squadra.
Il Barcellona di Guardiola è diventato famoso anche per il suo stile di gioco, il cosiddetto “tiki taka”, basato su una serie di passaggi molto fitta e sul controllo assoluto del centrocampo e del possesso palla grazie alle straordinarie qualità tecniche dei suoi calciatori, soprattutto Xavi, Iniesta, Messi e Villa. In poche parole, semplificando per chi non fosse esperto, il Barcellona ha sempre la palla, se la passa in continuazione e segna entrando in porta con il pallone. Un gioco che, dopo la cessione dell’attaccante Zlatan Ibrahimovic (che notoriamente ha litigato più volte e furiosamente con Guardiola), è particolare anche per la sua assenza di una punta “di peso”, forte fisicamente: i (tantissimi) gol della squadra arrivano molto spesso da azioni di gruppo che si sviluppano attraverso la zona centrale del campo.
Guardiola ha impiegato un po’ di tempo a costruire questo stile di gioco, e lo ha fatto vendendo mezza squadra quasi subito dopo la sua nomina ad allenatore: tra i giocatori di primissimo livello che vennero ceduti per motivi tecnici ci furono Ronaldinho, Deco, Eto’o, Zambrotta e Thuram.
Un altro capitolo della storia del Barcellona di Guardiola è quello della rivalità con il Real Madrid, l’altra grande squadra spagnola, rivalità che rispecchia anche i desideri di autonomia della regione catalana e la storica contrapposizione tra Barcellona e la capitale Madrid. In Spagna, i principali quotidiani sportivi si dividono tra quelli pro-Barcellona (come Mundo Deportivo) e quelli pro-Real Madrid (come As e Marca). Da quando Guardiola è arrivato al Barcellona, la sua squadra ha battuto in campionato il Real sei volte su nove, con due risultati particolarmente umilianti per il Real: il 2-6 alla fine del campionato 2008-2009 e il 5-0 del novembre 2010, la cosiddetta “manita”. Il primo “Clásico” vinto in campionato dal Real, per 2-1, è stato proprio pochi giorni fa, ma in precedenza c’era stata la vittoria del Real nella finale della Coppa del Re 2010-2011.