Con un’immagine in mano

Foto di persone con una foto, per ragioni diverse in diversi luoghi del mondo

In this Thursday, Feb. 23, 2012 photo, Pakistani Jaffan Muslim, 40, holds a picture of her daughter Arum, 13, who went missing last August while she and others camp near the parliament in Islamabad, Pakistan. The Supreme Court has now given the families a measure of hope by bringing a landmark case against the Inter-Services Intelligence agency, the country's most feared spy network and suspected to be behind most of the abductions. The agency, which works closely with the CIA, operates largely outside of the law. (AP Photo/Muhammed Muheisen)
In this Thursday, Feb. 23, 2012 photo, Pakistani Jaffan Muslim, 40, holds a picture of her daughter Arum, 13, who went missing last August while she and others camp near the parliament in Islamabad, Pakistan. The Supreme Court has now given the families a measure of hope by bringing a landmark case against the Inter-Services Intelligence agency, the country's most feared spy network and suspected to be behind most of the abductions. The agency, which works closely with the CIA, operates largely outside of the law. (AP Photo/Muhammed Muheisen)

Potenzialmente è un gioco di specchi infinito: foto di foto di foto di foto eccetera. Ma in realtà questa raccolta di immagini ci ha incuriosito anche per il rapporto dei soggetti, e delle loro mani, con le immagini che tengono, portano, sorreggono abbracciano. Una è una persona, l’altra è una persona raffigurata, ma anche la prima è già raffigurata, chissà che intenzioni aveva il fotografo.

E poi c’è il gesto: portare con sé la fotografia di qualcuno, esibirla, mostrarla. Lo si può fare per molte ragioni, spesso legate a lutti e rabbie, ma non solo. Come accade spesso in queste associazioni, ci sono dettagli che mostrano angoli del mondo molto diversi, e dettagli che si somigliano, agli angoli del mondo.