Formigoni risponde a Carla Vites
Vacanze al mare, ricevute e narcisismi, in una lunga autodifesa sul sito del settimanale Tempi
Con una lettera al settimanale Tempi – vicino a Comunione e Liberazione – Roberto Formigoni ha risposto oggi pomeriggio alle imbarazzanti accuse personali che gli aveva rivolto ieri con una lettera sul Corriere della Sera Carla Vites, moglie dell’ex assessore Antonio Simone (e che oggi è intervistata su diversi quotidiani).
Cari amici,
nessuno come questo giornale ha trovato le giuste parole per definire la montagna di diffamazioni che si stanno riversando sulla mia persona, il mio ufficio di rappresentante del popolo lombardo, i miei amici del movimento di Comunione e Liberazione.
Non ho niente da rimproverare ai magistrati, chiedo soltanto di fare bene e presto il loro mestiere.
La carcerazione preventiva quando è ingiustificata e i processi mass mediatici sono una barbarie italiana, da cui non riusciamo a liberarci, tant’è che, diversamente da quello che è successo molte volte nei tribunali, nei processi mass mediatici non ci sono mai innocenti: sono sempre tutti colpevoli, difetti e debolezze sono sempre reati.
Oltre ad annunciare agli amici e lettori di Tempi che il mio avvocato sta per depositare una serie di querele per diffamazione, colgo l’occasione per dirvi cosa c’è di reale in tutta la montagna di fango che mi è stata riversata addosso e che, cara Carla Vites, dovrebbe a tuo avviso provocare a Cl “un sussulto di gelosia per la propria identità”.
(continua a leggere sul sito di Tempi)