La BBC chiude il suo Televideo
Si chiamava Ceefax, fu il primo a entrare in servizio al mondo, con il passaggio al digitale terrestre non esiste più
Ieri, mercoledì 18 aprile, nell’area di Londra è avvenuto il definitivo passaggio al digitale terrestre, abbandonando lo standard analogico. L’operazione ha interessato diversi milioni di persone ed è stata accompagnata anche dalla chiusura del Ceefax, l’equivalente per la BBC del nostro Televideo RAI. Il sistema per leggere notizie e informazioni di servizio sullo schermo dei propri televisori sarà ancora disponibile in alcune aree del Regno Unito, che non sono ancora passate totalmente al segnale digitale. Entro fine anno, quando tutti utilizzeranno il digitale terrestre, il Ceefax sarà chiuso definitivamente, perché ritenuto ormai obsoleto e poco al passo coi tempi rispetto alle altre tecnologie oggi disponibili per tenersi sempre informati.
Per i telespettatori britannici in un certo senso è un momento storico: il Ceefax fu il primo sistema teletext sviluppato al mondo ed entrò in servizio nel 1974. Il suo nome ricorda per assonanza le parole “see facts”, ovvero guarda i fatti. Come spiegano sul Guardian, fu inizialmente concepito per offrire i sottotitoli ad alcune trasmissioni televisive per le persone sorde, ma ebbe una rapida evoluzione diventando in pochi anni una delle principali fonti di informazioni per milioni di telespettatori.
Sul sito di BBC News è stata pubblicata una affettuosa lettera d’amore nei confronti del Ceefax composta da Matthew Engel, noto columnist del Financial Times. Il testo è stato composto per riprodurre le schermate essenziali e graficamente povere del teletext.
Prima di tutto, sapeva fare le cose essenziali molto velocemente. Ho quattro impellenti necessità ogni mattina: fare pipì, bere il tè, avere un momento di riflessione in silenzio sul giorno che sta cominciando e una rapida rassicurazione sul fatto che niente sia successo nella notte che potrebbe cambiare drasticamente la mia giornata. In 362 notti su 365 non succede un bel nulla. Ma un giornalista ha la necessità di esserne sicuro: il ricordo della morte della principessa Diana vista alle quattro del mattino è ancora impresso nella mia mente.
Il Ceefax era perfetto per quel tipo di lavoro: premevi 101 e avevi le ultime notizie, 201 per le informazioni finanziarie, 301 per lo sport, 401 per il meteo (adoravo la mappa del tempo, fatta di tanti punti colorati come un quadro del puntinismo). Tutto tranquillo, grazie, e di nuovo a letto per finire il mio tè prima ancora che il computer medio si fosse avviato.
La BBC ha confermato che il suo Ceefax non sarà rimpiazzato con una nuova versione del servizio compatibile con il sistema digitale. L’emittente offre comunque sul digitale terrestre un servizio alternativo e interattivo per accedere a notizie e informazioni attraverso il proprio televisore, curato dalla stessa redazione che in questi anni si è occupata del Ceefax. Il sistema viene già utilizzato dai milioni di persone che nei mesi scorsi sono passati al digitale, salutando il teletext della BBC per l’ultima volta.
In Italia le cose con il passaggio al digitale terrestre sono andate diversamente. Il Televideo RAI è stato mantenuto, sia nella versione tradizionale, sia in una nuova edizione graficamente più ricca e con maggiori funzionalità interattive. Il sistema nacque nel 1984, dunque dieci anni dopo il Ceefax, e offriva circa 300 pagine con notizie e informazioni. Grazie alla progressiva diffusione dei televisori in grado di riprodurlo, il Televideo si è progressivamente affermato diventando una importante fonte di informazione per i telespettatori italiani. Nel 2008 la società di rilevazione statistica GFK stimò che il servizio fosse utilizzato mediamente da quasi 21 milioni di persone ogni mese. Ne esiste una versione mostro-di-Frankenstein anche per Internet, ma non è dato sapere quante visite riceva ogni giorno. La struttura giornalistica del Televideo è composta da un direttore e da quattro vicedirettori, che coordinano una redazione di oltre 50 persone.