I guai della Diga delle Tre Gole
Il bacino della colossale infrastruttura cinese sta causando frane e smottamenti: 100mila persone potrebbero essere trasferite
In Cina si sta valutando la possibilità di trasferire circa 100mila persone dalle aree più a rischio nei pressi della Diga delle Tre Gole, la colossale diga utilizzata per produrre energia elettrica completata nel maggio del 2006. L’infrastruttura si trova nella provincia di Hubei, è stata costruita sul fiume Azzurro e ha un’altezza di 185 metri per una lunghezza complessiva che supera i 2,3 chilometri. Il bacino, cioè l’area in cui viene raccolta l’acqua, è lungo più di 600 chilometri e ha una estensione di circa 10mila chilometri quadrati, con una capienza massima di 39 miliardi di metri cubi d’acqua. In seguito al riempimento del bacino, negli ultimi anni si sono verificate diverse frane di fango nei pressi del grande lago artificiale, che hanno messo in pericolo le popolazioni della zona.
Stando al ministro delle Risorse territoriali, la quantità di frane e smottamenti è aumentata del 70 per cento dal 2010 a oggi. Durante la costruzione della diga già 1,4 milioni di persone erano state trasferite in altre zone della provincia, perché le acque avrebbero invaso i paesi in cui abitavano con il riempimento del bacino. Altre 100mila persone dovranno essere probabilmente trasferite nel corso dei prossimi tre – cinque anni per ridurre il rischio che possano essere vittime di frane e smottamenti.
Liu Yuan, un funzionario del governo cinese, ha spiegato a un programma della Radio nazionale cinese che sono stati identificate 5386 possibili aree a rischio intorno al bacino, che dovranno essere monitorate per valutare gli interventi da compiere e i possibili trasferimenti delle popolazioni interessate. Il lavoro di controllo e verifica è già iniziato in 335 zone intorno al lago artificiale. Le nuove informazioni si affiancano ai rapporti degli scorsi anni sulle condizioni in termini geologici dell’area delle Tre Gole. Tra il 2008 e il 2009 sono state identificate quasi duecento “emergenze geologiche” nella zona, in molti casi riconducibili alla costruzione della diga che ha notevolmente modificato l’ecosistema della zona.
Negli ultimi anni il governo cinese ha discusso in numerose occasioni gli effetti collaterali del progetto per la grande diga. L’infrastruttura consente di produrre notevoli quantità di energia elettrica e riduce il rischio di inondazioni regolando l’andamento del fiume Azzurro, ma ha avuto un grande impatto sull’ambiente, sull’economia e sulla vita di tutti i giorni delle popolazioni locali. Molte delle persone trasferite in altre zone hanno faticato a rifarsi una vita, a trovare lavoro e a riallacciare rapporti con amici e conoscenti.