Più di 1200 detenuti palestinesi hanno iniziato uno sciopero della fame
Protestano contro le detenzioni senza processo a tempo indeterminato da parte di Israele
Più di 1200 persone palestinesi detenute in carceri israeliane hanno iniziato uno sciopero della fame, allo scopo di protestare contro condizioni di detenzione che giudicano inique. Altre 2300 persone detenute hanno deciso di rifiutare il cibo solo per questa giornata, unendosi alla protesta.
I detenuti contestano principalmente le cosiddette “detenzioni amministrative”, un controverso strumento giuridico che permette a Israele di trattenere sospetti terroristi a tempo indeterminato – in realtà per sei mesi, ma prorogabili all’infinito – e senza processo. Attualmente i detenuti palestinesi nelle carceri israeliane in base a questo provvedimento sono poco più di 300: uno di loro è detenuto da oltre 5 anni, una ventina sono imprigionati da più di due. Secondo l’organizzazione umanitaria israeliana Betselem, il numero dei detenuti amministrativi palestinesi è aumentato sensibilmente fra il 2011 e il 2012.
Le proteste iniziate oggi coincidono con la “Giornata dei prigionieri”, indetta in tutta la Cisgiordania e a Gaza allo scopo di solidarizzare con i detenuti. L’istituto penitenziario israeliano ha detto che non ha intenzione di negoziare con i detenuti. «Abbiamo avuto a che fare con scioperi della fame in passato e siamo preparati a farlo oggi», ha detto il portavoce Sivan Weizman. Pochi mesi fa aveva fatto molto discutere lo sciopero della fame di un altro detenuto palestinese, Khader Adnan, incarcerato senza processo.
foto: HAZEM BADER/AFP/Getty Images