Oracle contro Google in tribunale

Inizia il processo per la presunta violazione di alcuni brevetti della tecnologia Java, che potrebbe costare molto caro ad Android

In un tribunale di San Francisco (California) questa settimana inizia un importante processo per Google, che almeno in parte potrebbe condizionare il futuro di Android, il suo sistema operativo per gli smartphone. Dopo oltre un anno di rinvii e trattative per risolvere un contenzioso fuori dalle aule dei tribunali, la società dovrà difendersi dall’accusa di aver violato alcuni brevetti posseduti dalla multinazionale dell’informatica Oracle. Google sostiene che dalla causa potrebbe ricevere un danno economico non superiore ai 100 milioni di dollari, mentre i legali di Oracle ipotizzano conseguenze molto diverse e dicono che potrebbero far ottenere al loro cliente fino a un miliardo di dollari.

(Si può brevettare un gesto?)

Oracle contesta a Google di aver utilizzato senza le necessarie licenze alcune tecnologie legate al sistema Java, diventato di proprietà di Oracle in seguito all’acquisizione nel 2010 di Sun Microsystems, la società che lo aveva sviluppato a partire dagli anni Novanta. Java offre diverse funzionalità ed è utilizzato da molti programmi informatici e sistemi operativi, compresi quelli degli smartphone. I legali di Oracle vogliono ottenere dai giudici, tra le altre cose, una ingiunzione che obblighi Google a pagare la licenza di utilizzo di Java e a rendere il sistema totalmente compatibile con Android.

Come ricordano sul Wall Street Journal, lo scorso anno un impiegato di Google aveva inviato una mail ad Andy Rubin, il responsabile dello sviluppo di Android, spiegandogli che i cofondatori della società Sergey Brin e Larry Page avevano chiesto se ci fossero delle alternative a Java per Android. «Abbiamo concluso che abbiamo bisogno di negoziare una licenza per Java» scriveva l’impiegato nelle conclusioni della lettera indirizzata a Rubin. Secondo i legali di Oracle, il messaggio costituisce una prova sul fatto che Google stesse consapevolmente utilizzando senza licenza la tecnologia Java, mentre per i legali di Google le cose andarono diversamente: nella mail fu ipotizzato di comprare una licenza dopo che Oracle iniziò a minacciare azioni legali.

(L’ultimo anno di Google in numeri)

Il processo a San Francisco inizierà domani e probabilmente richiederà almeno due mesi per essere completato. A testimoniare potrebbero essere chiamati diversi alti dirigenti delle due società, compresi l’amministratore delegato di Oracle Larry Ellison e quello di Google, Larry Page. La causa fu presentata nell’agosto del 2010 e da allora i legali delle due società si sono date da fare per trovare soluzioni extragiudiziali. Inizialmente gli avvocati di Oracle stimarono che ci fossero gli estremi per chiedere un risarcimento di 6 miliardi di dollari, ma successivamente la cifra è stata ridotta notevolmente fino all’attuale miliardo di dollari, anche grazie all’esclusione della presunta violazione di alcuni particolari brevetti. Lo scorso anno, un giudice ordinò a Ellison e Page di organizzare un incontro per provare a raggiungere un accordo senza andare a processo, ma le cose non andarono per il verso giusto.

foto: Getty Images