Il processo ad Anders Breivik
È iniziato oggi in Norvegia, lui si è dichiarato non colpevole per gli attentati a Oslo e per la strage di Utøya dicendo di aver agito "per legittima difesa"
Oggi a Oslo è cominciato il processo contro Anders Breivik. È accusato di terrorismo e di essere il responsabile degli attentati a Oslo e sull’isola di Utøya dello scorso 22 luglio in cui morirono 77 persone e circa 300 rimasero ferite. Breivik si è presentato in tribunale con un abito nero e appena gli sono state tolte le manette ha fatto un saluto con un pugno. Il pubblico ministero Inga Bejer Engh ha letto le accuse e descritto nei particolari ogni singolo omicidio. Breivik ha già ammesso in passato di essere l’autore degli attentati e gli omicidi di cui è accusato. Oggi Breivik si è dichiarato “scrittore”, ha riconosciuto gli omicidi, ma ha detto di non esserne responsabile in quanto avrebbe agito “per legittima difesa”. Inoltre ha dichiarato di non riconoscere l’autorità della giustizia norvegese, perché i suoi tribunali sono stati scelti “dai partiti politici che sostengono il multiculturalismo”.
Secondo la giustizia norvegese, Breivik, qualora venisse riconosciuto sano di mente, rischia un massimo di 21 anni di carcere. In questo caso, al termine della pena, la detenzione potrebbe però essere rinnovata di volta in volta ogni 5 anni dalla Corte qualora il giudice lo ritenesse ancora un pericolo per la società (un meccanismo legale che tecnicamente si chiama forvaring in norvegese). Una prima perizia psichiatrica aveva giudicato Breivik mentalmente disturbato, mentre una seconda recentemente pubblicata lo ha dichiarato capace di intendere e di volere. Qualora la Corte lo giudicasse gravemente malato, Breivik eviterebbe il carcere per essere curato in un ospedale psichiatrico.
foto: AP/Frank Augstein