Carlo Petrini, il doping e il resto
La lunga intervista che Diego Bianchi fece al calciatore, morto oggi, che denunciò nei suoi libri le irregolarità del calcio
Oggi è morto Carlo Petrini, aveva 64 anni ed era un ex calciatore, diventato molto noto negli anni Ottanta durante lo scandalo delle scommesse sul calcio. Attivo a partire dalla seconda metà degli anni Sessanta, giocò nel Lecce, nel Genoa, nel Milan e nel Torino, squadra con cui vinse la Coppa Italia 1970 – 1971. Giocò anche nel Catanzaro, nella Ternana, nella Roma, nel Verona, nel Cesena e nel Bologna. Fu ritenuto uno dei protagonisti di un giro di scommesse clandestine nella stagione 1979 – 1980 e fu squalificato per tre anni e sei mesi. Un paio di anni dopo, grazie all’amnistia concessa dalla FIGC in seguito alla vittoria ai Mondiali, tornò a giocare in C2 nel Savona e concluse la propria carriera agonistica nel 1985 dopo aver giocato nel Rapallo Ruentes nel Campionato Interregionale.
Nel 2000 si tornò a parlare di Petrini in seguito alla pubblicazione del suo libro “Nel fango del dio pallone”, dove raccontò la propria esperienza agonistica denunciando il fenomeno dilagante del doping negli anni in cui giocava. Pubblicò in seguito diversi altri libri occupandosi del calcio scommesse, dei problemi sanitari causati dal doping a molti giocatori e dei rapporti del gioco con la politica.
Diego Bianchi incontrò Petrini a fine marzo del 2006 e gli fece una lunga intervista, che ha pubblicato oggi su YouTube.