L’attacco alla prigione di Bannu, in Pakistan
Un gruppo armato ha liberato quasi 400 detenuti, almeno 20 di loro sono classificati come "molto pericolosi"
Questa notte, intorno all’una ora locale (in Italia erano le 8 di ieri sera) un gruppo armato ha attaccato una prigione pakistana liberando circa 400 detenuti a Bannu, una città che si trova nella regione di Khyber Pakhtunkhwa, nel nord ovest del Pakistan. Il Khyber Pakhtunkhwa confina a nord ovest con l’Afghanistan e a est con le aree tribali di amministrazione federale: un’area formalmente sotto il controllo pakistano, ma in realtà governata dalle tribù pashtu che ci vivono.
L’attacco è stato rivendicato dai talebani pakistani, anche se la rivendicazione non è ancora stata verificata. Il gruppo armato, secondo quanto riporta la BBC, sarebbe stato composto da qualche decina di uomini, che sono entrati nella prigione a bordo di auto e pick-up, sparando e lanciando granate. Iftikhar Khan, un ufficiale di polizia di Bannu, ha dichiarato alla Agence France Presse che nell’attacco, durato un paio d’ore, sarebbero rimaste ferite tre guardie.
Fonti ufficiali della polizia pakistana hanno dichiarato che sono stati 381 i detenuti che sono riusciti a evadere, su un totale di 1000. Tra di loro ci sarebbero almeno 20 detenuti ritenuti “molto pericolosi”, tra cui anche Adnan Rashid, un ex militare dell’aviazione pakistana, che aveva organizzato un attentato contro l’ex presidente Pervez Musharraf e che per questo era stato condannato a morte.
Non è la prima volta che i Talebani attaccano un carcere pakistano. L’ultimo episodio di questo tipo è accaduto il 24 aprile del 2011, quando quasi 500 prigionieri talebani detenuti nel carcere di Sarposa, a Kandahar, fuggirono utilizzando un tunnel sotterraneo.
foto: KARIM ULLAH/AFP/Getty Images