I suicidi dei veterani statunitensi
Sono 6500 ogni anno, più del totale dei morti in combattimento di Iraq e Afghanistan messi insieme, come scrive Nicholas Kristof sul New York Times
Ieri il giornalista statunitense Nicholas D. Kristof, 52 anni e vincitore di due premi Pulitzer, ha pubblicato un editoriale sul New York Times in cui analizza i problemi legati al ritorno a casa dei veterani di guerra statunitensi. Tra gli ex militari che ritornano da zone di guerra sono molto frequenti i problemi legati all’abuso di alcool, di droghe, come anche i comportamenti violenti e i problemi di socializzazione. Ma soprattutto, scrive Kristof, ad allarmare è il tasso di suicidi.
Ogni anno, secondo un rapporto del ministero della difesa citato da Kristof, sono circa 6.500 i veterani che si uccidono, uno ogni 80 minuti circa. Una cifra che supera l’ammontare di tutti i soldati statunitensi morti sul fronte afghano e su quello iracheno dall’inizio dei combattimenti. Se rapportato alle morti in combattimento, questo significa, scrive Kristof, che il tasso di suicidi tra gli ex militari di ritorno dal fronte – principalmente dall’Afghanistan e dall’Iraq – è addirittura 25 volte superiore a quello dei morti in combattimento.
Una delle ragioni dei suicidi dei veterani è il disturbo post traumatico da stress. Si tratta di un insieme di sintomi psicologici di varia gravità e di varia natura che, secondo i dati che emergono da uno studio citato da Kristof, riguarda almeno un ex militare su cinque tra quelli che ritornano dal fronte afghano e da quello iracheno. Molto spesso questi soldati, al loro ritorno, si rivolgono al Dipartimento dei veterani, il ministero statunitense che si occupa dal 1930 di fornire assistenza agli ex militari, ma la sua attività di sostegno sembra però essere insufficiente.
Secondo il democratico Bob Filner, membro del Congresso ed ex membro del comitato del senato americano che si occupa dei veterani, il problema dei suicidi «è un’epidemia che non è mai stata affrontata pienamente». Ultimamente il Dipartimento dei veterani ha predisposto una linea telefonica di sostegno e un coordinamento di specialisti che si occupi della prevenzione dei suicidi tra gli ex militari. La situazione però non è migliorata, e l’anno scorso la Corte di appello di San Francisco ha accusato il Dipartimento di incompetenza nella gestione del problema.