I guai dei reali di Spagna
Tra incidenti e problemi giudiziari, la famiglia di re Juan Carlos sta perdendo la fiducia e la credibilità di cui ha goduto negli ultimi decenni
Ieri il re di Spagna Juan Carlos I, 74 anni, ha subito una operazione di ricostruzione dell’anca. Il re se l’era fratturata cadendo durante una battuta di caccia all’elefante in Botswana, dove si trovava per una vacanza privata. L’incidente è solo l’ultimo di una lunga serie di guai e imbarazzi che la casa reale spagnola – i Borbone di Spagna – ha dovuto affrontare negli ultimi mesi, tanto da portare Mábel Galaz, giornalista di El País, a definire gli ultimi dodici mesi come l'”annus horribilis” della famiglia reale, mentre tutti i giornali spagnoli danno ampio spazio all’incidente del re e a polemiche collaterali (ad esempio, se il governo di Rajoy fosse informato del viaggio).
La giornalista Lisa Abend, che ne ha scritto giovedì sul Time, ha raccolto nel suo articolo alcuni di questi incidenti. Quello più clamoroso e grave è stato il caso del genero del re Juan Carlos, Iñaki Urdangarin, marito della secondogenita Cristina ed ex olimpionico di pallamano nella nazionale spagnola. Nel novembre scorso Urdangarin è stato accusato di aver sottratto una grossa somma di denaro (si parla di alcuni milioni di euro) dai fondi del Noos Institute, un’organizzazione senza scopo di lucro di cui era a capo, e di averla trasferita all’estero. Il caso ha fatto molto discutere l’opinione pubblica spagnola e ha costretto la famiglia reale a prendere le distanze da Urdangarin, che a dicembre è stato escluso ufficialmente dalle cerimonie pubbliche.
Un altro guaio, poi, seppur di diversa natura, ha coinvolto qualche giorno fa il nipotino di re Juan Carlos, il tredicenne Felipe, che si è sparato a un piede mentre stava provando il fucile del padre. Malgrado il fatto che la regina Sofia abbia cercato di sminuire l’accaduto dichiarando che quanto capitato al nipotino rientra nelle “cose che succedono ai ragazzi”, il guaio si è trasformato rapidamente da “personale” a ufficiale. La legge spagnola infatti vieta l’uso di armi ai minori di 14 anni, e la polizia spagnola, che ha dichiarato il reato una “grave infrazione”, ha aperto un’indagine sul caso, coinvolgendo il padre del ragazzo, che se dovesse essere ritenuto colpevole dovrà pagare una multa.
Secondo Abend questi avvenimenti avranno un effetto dal punto di vista politico, ma soprattutto di immagine, per la famiglia reale, che quest’anno, per la prima volta negli ultimi 17 anni (e forse non a caso), ha visto scendere la fiducia dei sudditi al di sotto del 50 per cento. Un dato che mette in luce un momento particolarmente difficile per la monarchia spagnola, che nel frattempo sta subendo forti attacchi da una parte della stampa nazionale.
Per decenni la famiglia reale spagnola è stata al riparo dall’attenzione e dai pettegolezzi dei media, e dalle critiche dell’opinione pubblica. Un trattamento praticamente unico nel panorama delle monarchie europee, che molto spesso sono state attaccate dalla stampa, soprattutto scandalistica. Abend fa risalire questo trattamento particolare al credito di fiducia che re Juan Carlos I ha accumulato negli anni della transizione tra la dittatura franchista e la democrazia: in particolare l’opinione pubblica spagnola ha sempre riconosciuto al re un ruolo decisivo nell’aver fatto fallire un colpo di stato organizzato da elementi delle forze armate nel febbraio del 1981.
A dicembre la famiglia reale, forse per riguadagnare credibilità e fiducia da parte dei cittadini spagnoli, ha reso pubblica per la prima volta la propria dichiarazione dei redditi, rivelando di ricevere dallo stato spagnolo più di 10 milioni di euro all’anno (la famiglia reale britannica ne riceve più di 30). L’ultimo tentativo per guadagnare consenso è ddel 11 aprile, quando la casa reale ha deciso di tagliare il proprio budget di 200 mila euro, dopo che il governo aveva varato la manovra anticrisi che prevedeva tagli ai salari per i lavoratori pubblici.
foto: Carlos Alvarez/Getty Images