Quanti contributi pubblici prende il Corriere
Quasi tre milioni, spiega Sergio Rizzo sul giornale di oggi
Sul Corriere della Sera di oggi Sergio Rizzo spiega quanti contributi pubblici prende il suo giornale, difendendolo da chi lo accomuna a quelli di partito o editi da cooperative (soprattutto i politici, ultimamente).
Due anni fa, in occasione dell’aumento di 20 centesimi del prezzo di vendita del Corriere, scrivemmo che sarebbe stato opportuno rinunciare del tutto ai contributi pubblici, peraltro ormai ridotti ai minimi termini. Da allora le sovvenzioni si sono ulteriormente ridotte, pressoché azzerandosi: le agevolazioni postali sono di fatto inesistenti e il sussidio per l’estero, che nel 2010 valeva per il Corriere 963 mila euro, è stato eliminato. Come tutti i giornali, nessuno escluso, abbiamo beneficiato nel 2011 solo di agevolazioni sulle tariffe telefoniche e di un credito d’imposta a valere sugli acquisti di carta. Totale: 2.839.000 euro, cifra che rappresenta il 4,4 per mille del fatturato della Rcs quotidiani (Corriere della Sera e Gazzetta dello Sport) pari a 634 milioni. Niente a che vedere coi soldi destinati a giornali di partito e cooperative, che oltre ai contributi di cui sopra hanno incassato i cospicui fondi della legge 250/90: senza i quali avrebbero dovuto chiudere.