Costa Concordia, a che punto siamo
Lo scafo è fermo, si studiano i progetti di rimozione, Schettino è stato confermato agli arresti domiciliari, e le altre cose che succedono al Giglio e altrove
Il 13 gennaio 2012, quasi tre mesi fa, la nave Concordia della Costa Crociere è affondata nei pressi dell’isola del Giglio. Il suo capitano, Francesco Schettino, si trova agli arresti domiciliari accusato di negligenze che avrebbero causato il naufragio e peggiorato le cose. L’esplorazione del relitto alla ricerca dei superstiti e la fase di rimozione del carburante si sono concluse, mentre è in corso la pulizia del fondale intorno alla nave. Tra pochi giorni dovrebbe essere comunicato anche il piano definitivo per la rimozione del relitto.
Francesco Schettino
Ieri la quarta sezione penale della Cassazione, presieduta dal presidente Pietro Antonio Sirena, ha confermato l’ordinanza emessa il 7 febbraio dal Tribunale del Riesame di Firenze che stabiliva gli arresti domiciliari per Francesco Schettino, in attesa del processo. La Cassazione ha respinto sia il ricorso della Procura di Grosseto, che aveva chiesto la custodia in carcere, sia quello dell’avvocato di Schettino, Bruno Leporatti, che invece aveva chiesto che Schettino tornasse in libertà. Il comandante della Costa Concordia è accusato di omicidio colposo plurimo, abbandono della nave, naufragio colposo e comunicazioni non corrette alla Capitaneria di Porto per l’incidente della Costa Concordia.
Sempre a riguardo della vicenda giudiziaria e della ricostruzione degli eventi che hanno portato al naufragio, è ancora in corso l’esame della cosiddetta “scatola nera”, i dispositivi che registrano le informazioni di navigazione della nave e le conversazioni nella cabina. Una settimana fa è stato comunicato che i dispositivi smisero di funzionare poco dopo le 23.30, circa due ore dopo l’impatto con gli scogli, a causa dello scaricamento delle batterie.
Il 31 marzo un giudice di Galveston, in Texas, ha invece ordinato il sequestro di una nave da crociera della Carnival, la società che controlla Costa Crociere, che era ormeggiata al porto di Galveston e stava per partire per una crociera di cinque giorni. Il giudice ha sequestrato la nave, la Carnival Triumph, su richiesta degli avvocati statunitensi dei parenti di una donna tedesca morta all’isola del Giglio, come una sorta di “garanzia” per un successivo risarcimento. La nave della Carnival è comunque potuta partire nel pomeriggio, con solo mezz’ora di ritardo sull’orario previsto, dopo che gli avvocati della famiglia tedesca hanno trovato un accordo con quelli della società di crociere.
Che cosa succede al Giglio
La mattina del 24 marzo i tecnici della Smit International e della Neri hanno concluso le attività di rimozione di carburante dai serbatoi della nave Costa Concordia, iniziate a metà febbraio. Attualmente è in corso la fase del caretaking, ovvero di pulizia del fondale intorno al relitto, con la rimozione dei materiali e degli oggetti usciti dalla nave naufragata al Giglio. La pulizia del fondale è affidata ai tecnici della Smit Salvage e della Neri, le società specializzate che avevano già lavorato alla rimozione del carburante. Le operazioni sono continuate anche nel giorno di Pasqua. I corpi degli ultimi due dispersi nella lista dei passeggeri della nave non sono stati ancora trovati: continua la loro ricerca da parte dei subacquei della Guardia di Finanza nella zona esterna alla nave, mentre l’esplorazione del relitto è stata dichiarata conclusa lo scorso 29 marzo.
Da diverse settimane non vengono riportate anomalie nei movimenti dello scafo, che sono monitorati quotidianamente da alcuni esperti del Dipartimento di Scienze della Terra dell’Università di Firenze, né nei rilevamenti ambientali fatti da ISPRA e ARPAT alla ricerca di eventuali sostanze inquinanti fuoriuscite dal relitto e disperse nel mare circostante. Il 30 marzo è andato sull’isola del Giglio il ministro per gli affari regionali, il turismo e lo sport, Piero Gnudi, mentre Gabrielli continua gli incontri settimanali con la popolazione dell’isola, in cui vengono presentati gli avanzamenti delle operazioni di recupero e i piani per il futuro.
I tempi di recupero della nave
Costa Crociere aveva indetto un concorso per la presentazione dei progetti per la rimozione del relitto: il termine è scaduto all’inizio di marzo e sono stati presentati sei progetti da sette società specializzate. La società non ha ancora comunicato il progetto vincitore per la rimozione definitiva della Concordia, ma il commissario straordinario del governo per l’emergenza e capo della Protezione Civile, Franco Gabrielli, ha detto che la scelta avverrà entro la metà del mese di aprile. Costa Crociere prevede che la fase di rimozione possa durare fino a un anno.
– Tutte le foto del Post del naufragio della Costa Concordia