I tuareg del Mali dichiarano l’indipendenza
I ribelli hanno annunciato la secessione della regione settentrionale dell'Azawad e chiesto riconoscimento ufficiale all'ONU
I ribelli tuareg del Mali hanno dichiarato l’indipendenza di una regione chiamata da loro Azawad, coincidente con la parte settentrionale del paese da loro occupata nell’ultimo mese. Il Movimento Nazionale per la Liberazione dell’Azawad (MNLA) ha pubblicato un comunicato sul suo sito Internet, dicendo di avere intenzione di rispettare i confini degli altri stati. Il movimento è uno dei due gruppi di ribelli tuareg che hanno guadagnato terreno dopo la deposizione del governo del Mali.
Il governo del Mali era stato deposto dai militari lo scorso 22 marzo proprio perché accusato di non essere in grado di gestire la ribellione dei tuareg e di equipaggiare adeguatamente i propri soldati. Al golpe, però, è seguita una situazione molto confusa: secondo molti osservatori i militari non hanno affatto le idee chiare sul futuro del paese e il capo della giunta, il capitano dell’esercito Amadou Sanogo, 40 anni, ha dato qualche giorno fa un’intervista piuttosto inconcludente.
I ribelli del MNLA hanno dichiarato anche un cessate il fuoco unilaterale e hanno chiesto di aderire alle Nazioni Unite ed essere riconosciuti dalla comunità internazionale. Il loro movimento si è costituito dopo la guerra in Libia, durante la quale molti di loro erano stati usati come mercenari da Muammar Gheddafi. Le Nazioni Unite hanno più volte manifestato preoccupazione per la presenza di estremisti islamici e persone collegate ad al Qaida tra i ribelli tuareg.
Amnesty International diffonde da giorni comunicati sui rischi di una grave crisi umanitaria in Mali e ha chiesto di avere accesso al paese, soprattutto in tre città settentrionali dove da giorni si verificano saccheggi, violenze e rapimenti: Gao, Kidal e Timbuktu. La fazione di orientamento islamico dei ribelli tuareg è il cosiddetto gruppo di Ansar Dine: mercoledì scorso ha preso il controllo di Timbuktu e ha annunciato l’imminente imposizione della legge islamica. Il suo leader, Iyad Ag Ghali, ha detto che le donne dovranno portare il velo, ai ladri saranno tagliate le mani, le adultere saranno lapidate a morte.
foto: ISSOUF SANOGO/AFP/Getty Images