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  • Giovedì 5 aprile 2012

Kony 2012, seconda parte

L'associazione Invisible Children ha pubblicato un secondo video sul ribelle ugandese, in cui promette "uno sguardo più ravvicinato" dopo le critiche ricevute

L’associazione statunitense Invisible Children ha pubblicato un nuovo video della campagna Kony 2012, dopo che un primo documentario, pubblicato all’inizio di marzo su YouTube, era stato visto da decine di milioni di persone e aveva contribuito a dare all’associazione molta visibilità a livello internazionale, provocando anche molte critiche per le semplificazioni con cui era presentata la situazione centroafricana, per la soluzione del problema che presentava, essenzialmente militare, e per il modo con cui l’associazione gestiva i fondi.

Il video non ha a che fare direttamente con le critiche rivolte all’associazione, a cui Invisible Children aveva già risposto con un breve video (che ringraziava anche per il supporto ricevuto), ma si propone di approfondire la complessa situazione geopolitica delle aree in cui opera l’Esercito di Resistenza del Signore (LRA), i ribelli armati guidati da Joseph Kony che sono responsabili di molti crimini tra il nord dell’Uganda e i paesi confinanti. Nelle ultime settimane, Kony sembra aver intensificato gli attacchi contro la popolazione civile, mentre l’Unione Africana ha annunciato alla fine di marzo l’invio di altri cinquemila soldati per dargli la caccia.

KONY 2012: Part II – Beyond Famous offre uno sguardo più ravvicinato sul LRA e approfondisce le soluzioni avanzate dai leader delle aree coinvolte della Repubblica Centrafricana, della Repubblica Democratica del Congo e del Sud Sudan, dove le comunità locali continuano a vivere sotto la costante minaccia della violenza del LRA. Questa generazione ha risposto all’appello per rendere famoso Joseph Kony. Ora abbiamo bisogno di scavare più a fondo e di trasformare la consapevolezza in azione informata.

Il video riassume gli sviluppi delle ultime settimane, compreso l’annuncio dell’Unione Africana di un intervento militare, e rivendica che, anche grazie alla campagna di Invisible Children, la consapevolezza sui crimini di Joseph Kony è cresciuta e sono state prese molte decisioni anche dalle autorità politiche in diversi paesi del mondo. Il video riconosce che le forze del LRA si sono ridotte a circa 250 persone, ma ricorda che anche in passato Kony ha interrotto trattative di pace e disatteso gli accordi, mentre la sua capacità di attaccare i civili è ancora consistente.

Vengono presentati i maggiori progetti portati avanti dall’associazione in Uganda, come un sistema radio per avvisare in anticipo le popolazioni dell’arrivo dei ribelli, e si ricorda la data del 20 aprile, per la quale Invisible Children sta organizzando una giornata mondiale di sensibilizzazione. Lo stile del secondo video non è molto diverso dal primo, con brevi interviste alle persone coinvolte, inclusi sopravvissuti alle violenze e molti membri dell’associazione, e un utilizzo massiccio della colonna sonora. La seconda puntata di Kony 2012 è molto lontana da essere una spiegazione esauriente di quello che succede in Uganda e nei paesi confinanti e delle sue cause storiche, al di là dell’uso di qualche carta geografica in più.

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