Come si paga la riforma del lavoro
Oltre all'aumento delle tasse per le imprese ci sono anche 2 euro per ogni biglietto aereo e una "stangata sugli affitti"
Una buona parte della riforma del lavoro – e dell’ASPI, l’Assicurazione Sociale Per l’Impiego – viene finanziata da tutti i lavoratori: chi ha un contratto a tempo indeterminato pagherà l’1,4 per cento di tasse in più, chi ha un contratto precario pagherà il 2,8 per cento (facendo così costare il lavoro precario più di quello stabile, ma rischiando di far pagare il costo in più al lavoratore e non all’impresa). La sovrattassa sui lavoratori precari sarà restituita alle aziende, fino a un massimo di sei mensilità, in caso di stabilizzazione del lavoratore. Ora che abbiamo per le mani il testo completo del disegno di legge, sappiamo anche le altre misure volte a dare copertura finanziaria alla manovra.
ROMA – Non solo articolo 18. Ma anche nuovi tagli per gli enti previdenziali e una stangata per i proprietari degli immobili che non applicano la cedolare. C’è anche questo nella riforma che Monti vuole sia approvata “nel suo complesso” 1.
Aerei. Sale di 2 euro per ogni passeggero, a partire dal primo luglio 2013, l’addizionale comunale sui diritti di imbarco sugli aerei. E’ quanto prevede una delle norme fiscali poste a copertura del ddl per la riforma. I maggiori importi incassati andranno versati all’Inps.
Affitti. Stangata in arrivo per i proprietari degli immobili che non applicano la cedolare. Una delle norme poste a
copertura del ddl del lavoro riduce da 15 a 5% lo sconto forfait oggi previsto per chi dichiara con l’Irpef i redditi derivanti dalla locazione di immobili. Di fatto l’imponibile su cui si paga l’imposta aumenta di 10 punti percentuali.Tagli L’Inps e l’Inail dovranno ridurre le loro spese di funzionamento a partire dal 2013 per 90 milioni complessivamente. Le riduzioni sono quantificate in 72 milioni di euro annui per l’Inps e 18 milioni annui per l’Inail. L’amministrazione autonoma dei Monopoli di stato dovrà adottare misure di razionalizzazione aggiuntive con una riduzione di spesa di 10 milioni l’anno a partire dal 2013.
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– La riforma del lavoro in 4 punti
– Il nuovo articolo 18, per ora
foto: LaPresse