Il voto in Birmania
Le foto delle elezioni suppletive alle quali partecipa, dopo oltre vent'anni, il premio Nobel per la Pace Aung San Suu Kyi che avrebbe ottenuto un seggio in Parlamento, dicono
Aggiornamento 14.52 – Secondo il partito di opposizione LND, Aung San Suu Kyi avrebbe vinto il seggio del Parlamento per cui gareggiava. Con 82 seggi scrutinati su 129, Suu Kyi avrebbe ottenuto il 65 per cento dei voti della circoscrizione di Kawhmu. Non c’è comunque ancora nessuna conferma ufficiale di questo risultato.
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Oggi in Birmania si vota per le elezioni suppletive ed eleggere 45 nuovi rappresentanti al Parlamento birmano al posto di quelli che sono stati recentemente nominati ministri o sottosegretari del governo. Si tratta di elezioni storiche, alle quali partecipa, per la prima volta dal 1990, il partito di opposizione Lega Nazionale per la Democrazia (LND) della celebre dissidente e premio Nobel per la pace Aung San Suu Kyi. Oltre 100 giornalisti stranieri e numerosi osservatori internazionali sono stati invitati a seguire le elezioni e secondo le prime notizie il voto si starebbe svolgendo in maniera piuttosto regolare. Qualche irregolarità è stata segnalata dall’LND nella capitale Naypyidaw, dove un seggio ha aperto circa mezz’ora prima del previsto, ma sembra che si tratti di errori più legati all’inesperienza che all’intenzione di falsare il voto.
Dai primi dati, l’affluenza di queste elezioni suppletive sembra molto alta e la situazione è piuttosto tranquilla. L’LND, che partecipa alle consultazioni di 44 seggi su 45, è in lizza nelle elezioni suppletive con altri 16 partiti, e anche se dovesse ottenere un gran numero di seggi il parlamento birmano resterà comunque composto per la stragrande maggioranza da partiti che sostengono i militari. La LND aveva boicottato le elezioni del 2010 e in quella circostanza era stata sciolta dalla giunta militare. Suu Kyi, 66 anni, ha passato gran parte degli ultimi vent’anni agli arresti domiciliari per la sua opposizione al regime. È stata rilasciata solo nel novembre 2010, dopo le elezioni legislative alle quali la LND non ha partecipato. Nel 1990 la LND vinse le elezioni multipartitiche concesse dai militari, ma la giunta non permise che assumesse il governo.
Il voto rientra nel processo di transizione politica che il regime militare birmano, al potere dal 1962, ha iniziato nel 2010: dal 2011, infatti, la giunta è stata dissolta e si è insediato un governo “civile” (ma il vincitore delle elezioni del 2010 e attuale presidente, Thein Sein, è un ex militare che è stato primo ministro negli ultimi anni della giunta). Inoltre, sono stati liberati numerosi dissidenti, come la stessa Suu Kyi. L’Unione Europea ha detto che se il voto in Birmania si svolgerà regolarmente potrebbe decidere di annullare alcune sanzioni nei confronti dell’attuale governo.
foto: CHRISTOPHE ARCHAMBAULT/AFP/Getty Images