Le indagini in Francia dopo Tolosa
Le 17 persone arrestate ieri in Francia con l'accusa di terrorismo resteranno agli arresti fino a martedì, ma sembra che la maggior parte delle armi sequestrate non fossero funzionanti
Oggi il periodo di custodia cautelare per i 17 presunti terroristi arrestati venerdì in Francia è stato prolungato fino a martedì prossimo. L’accusa formulata contro di loro è quella di associazione criminale a scopo terroristico. Il gruppo era sotto sorveglianza da parecchi mesi, e uno degli arrestati, Willy Brigitte, era già stato condannato nel 2007 a 9 anni di reclusione per presunti legami con gli ambienti terroristici.
I 17 presunti terroristi erano stati arrestati venerdì, nel corso di un’operazione della polizia francese a Tolosa e in altre città della Francia. La maggior parte di loro avrebbe militato in una cellula terrorista islamica chiamata Forsane Alizza (che significa “cavalieri dell’orgoglio”), un gruppo che era stato sciolto dalle autorità francesi alla fine del mese di febbraio e a cui sarebbe stato legato anche Mohammed Merah, l’autore della strage nella scuola ebraica di Tolosa e di tre omicidi di militari francesi nella stessa regione.
Per ora la prova citata dalle autorità francesi per dichiararne la pericolosità e quindi giustificare il prolungamento del periodo di custodia cautelare a 4 giorni – una possibilità data alla polizia dalla legge antiterrorismo francese – è stata il ritrovamento nelle case di alcuni di loro di cinque fucili, tre kalashnikov, quattro pistole automatiche e un giubbotto anti proiettili. Fonti citate dalla agenzia di stampa Reuters hanno affermato che buona parte delle armi sequestrate fosse “demilitarizzata”, ovvero inservibile. Nei prossimi giorni, se le prove a loro carico si dimostreranno sufficienti per procedere, una parte dei 17 arrestati potrebbe finire già davanti ai giudici istruttori del gruppo antiterrorismo.
Secondo Bernard Squarcini, il capo della DCRI (i servizi segreti interni francesi) il gruppo era estremamente pericoloso e stava cercando di rafforzarsi. Squarcini ha anche aggiunto che la DCRI temeva che potessero compiere un rapimento, anche se a febbraio, quando il gruppo fu sciolto dalle autorità, i beni di 26 membri del gruppo furono congelati e le loro attività furono messe sotto stretta sorveglianza.
Sull’operazione ci sono state molte critiche da parte dell’opposizione parlamentare, che ha denunciato il fatto che non sia stata consentita una interrogazione parlamentare in Senato per ascoltare la deposizione del capo dei servizi, Squarcini. Jean-Pierre Chevènement, ex deputato socialista e ex ministro dell’interno francese, ha parlato di strumentalizzazione mediatica della notizia, soprattutto per il fatto che si avvicinano le elezioni presidenziali e che la questione di Tolosa è molto sentita dalla popolazione.
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foto: JEAN-SEBASTIEN EVRARD/AFP/Getty Images