I ribelli di Kony aumentano gli attacchi
L'agenzia ONU per i rifugiati ha detto che nelle ultime settimane ci sono state decine di attacchi contro i civili in Africa centrale, che hanno causato migliaia di sfollati
Nel corso delle ultime settimane l’Esercito di Resistenza del Signore, il gruppo ribelle armato guidato da Joseph Kony, ha aumentato gli attacchi contro la popolazione civile nei paesi confinanti con l’Uganda, causando alcuni morti e migliaia di sfollati.
Gli attacchi del gruppo ribelle sono avvenuti tra il Sud Sudan, la Repubblica Democratica del Congo e la Repubblica Centrafricana. Dal 6 marzo, secondo quanto riporta l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR), nella zona nordorientale della Repubblica Democratica del Congo ci sono stati 13 attacchi contro la popolazione civile, che hanno causato due morti e oltre mille sfollati nella zona nordoccidentale della Repubblica Democratica del Congo. Anche la situazione nel sudest della Repubblica Centrafricana rimane molto instabile e gli attacchi sono ripresi dopo una lunga pausa che era iniziata ad aprile dello scorso anno: nel corso del 2012 ci sono già stati 11 attacchi.
L’unica area al riparo dall’azione di Kony, nella regione della Repubblica Centrafricana al confine con l’Uganda, è intorno alla città di Obo, dove l’esercito ugandese opera con il supporto dei 100 militari americani che sono nell’Africa centrale da ottobre 2011 con funzioni di consulenti militari. La loro azione congiunta ha reso sicura un’area con un raggio di circa 25 chilometri intorno alla città. Secondo i dati dell’UNHCR, gli assalti dell’Esercito di Resistenza del Signore avrebbero causato, dalla fine degli anni Ottanta – periodo di formazione del gruppo – ad oggi, un totale di 440mila rifugiati nell’intera regione.
Prima dell’allarme lanciato dall’UNHCR, la settimana scorsa l’Unione Africana aveva annunciato il prossimo invio di un contingente militare di 5000 uomini con la partecipazione congiunta degli eserciti dei paesi coinvolti dagli attacchi del LRA: Uganda, Repubblica Centrafricana, Congo e Sud Sudan. In quell’occasione, l’inviato speciale dell’ONU, Abou Moussa, aveva dichiarato che i ribelli di Kony avevano visto ridurre i propri effettivi a un numero compreso tra 200 e 700 uomini.
La storia di Joseph Kony e dell’Esercito di Resistenza del Signore ha guadagnato notorietà grazie a Kony2012, un documentario pubblicato su YouTube e su Vimeo dall’organizzazione umanitaria Invisible Children, un video che in pochi giorni era stato visto da decine di milioni di persone. L’organizzazione era stata criticata duramente dopo la pubblicazione del video a causa dell’eccessiva semplificazione del messaggio proposto, ma anche per la poca chiarezza sull’utilizzo dei fondi raccolti da parte dell’organizzazione.
– Gli articoli del Post su Joseph Kony e il documentario Kony 2012
foto: BEN SIMON/AFP/Getty Images