L’assalto ai benzinai nel Regno Unito
Il governo aveva consigliato di fare scorte in vista di uno sciopero, i cittadini l'hanno preso alla lettera e ora ci sono grandi casini e grandi polemiche
Da ieri nel Regno Unito si sono formate grosse code di automobilisti davanti ai distributori di benzina, allo scopo di fare scorta di carburante. L’ansia degli automobilisti è stata tanto forte da far crescere esponenzialmente le vendite di benzina e di diesel rispetto alla settimana scorsa. Secondo le cifre fornite al Wall Street Journal da una compagnia petrolifera, le vendite di benzina sono aumentate dell’81 per cento, quelle di diesel del 43, generando, secondo i dati dell’Associazione Automobilisti britannica, circa 32 milioni di euro di accise supplementari per le casse del paese.
L’afflusso di clienti alle stazioni di benzina è stato talmente alto da costringere la polizia a chiudere temporaneamente alcuni impianti per permettere alle code di essere smaltite. Il motivo di questo “attacco di panico”, come lo descrivono i maggiori giornali inglesi, è stato il consiglio del ministro Francis Maude e dello stesso primo ministro David Cameron di fare scorta di carburante in vista di un prossimo sciopero degli autotrasportatori di carburante. Lunedì circa 2000 autotrasportatori inglesi – quelli che riforniscono i distributori di cinque delle sette grandi aziende petrolifere – avevano annunciato un blocco del servizio per chiedere il miglioramento della sicurezza e delle proprie condizioni di lavoro. La data e la durata del blocco, però, non è ancora stata annunciata.
Le dichiarazioni del governo hanno scatenato polemiche molto dure. Il leader del partito laburista, Ed Miliband, ha accusato il governo di essere responsabile di questa situazione, aggiungendo che l’intero paese starebbe pagando l’incompetenza del governo nel gestire la situazione. Anche l’Associazione Automobilisti britannica ha affermato che la scelta del governo è stata inopportuna. Secondo un portavoce dell’associazione, Andrew Howard, il Regno Unito avrebbe addirittura corso il rischio di attraversare una “crisi petrolifera auto-inflitta”.
I timori sull’esaurimento delle scorte di benzina nei distributori e sugli aumenti incontrollati dei prezzi non si sono però realizzati. Alla federazione degli esercenti del settore, infatti, che pure aveva giudicato la scelta del governo “irresponsabile”, non risulta che al momento ci siano stati casi di distributori rimasti a secco per l’eccesso di richiesta, mentre i dati forniti dall’Associazione Automobilisti rivelano che in questi giorni l’aumento dei prezzi del carburante è stato contenuto a pochi millesimi di sterline al litro.
foto: Peter Macdiarmid/Getty Images