Costa Concordia, le ultime notizie
È finita la fase della rimozione del carburante: che cosa succede adesso
Ieri mattina i tecnici della Smit International e della Neri hanno concluso le attività di rimozione di carburante dai serbatoi della nave Costa Concordia, naufragata il 13 gennaio vicino all’isola del Giglio. Le operazioni di defueling (il nome tecnico dell’operazione), erano cominciate nel pomeriggio del 12 febbraio e sono proseguite per 32 giorni di lavoro con una ventina di imbarcazioni diverse e un centinaio di persone coinvolte, rimanendo nella previsione iniziale di circa cinque settimane. Per una decina di giorni le operazioni sono state sospese a causa delle condizioni meteorologiche e del mare. Sono state dichiarate “tecnicamente concluse” intorno alle 7.30 di ieri mattina, dopo aver rimosso in totale 2.042,5 metri cubi di idrocarburi e 240 metri cubi di acque nere, secondo i dati forniti dai responsabili delle operazioni.
Il capo della Protezione Civile Franco Gabrielli, ha comunicato ieri che nei prossimi giorni verrà ripulito il fondale intorno al relitto, rimuovendo materiali e oggetti usciti dalla nave naufragata al Giglio: una fase indicata tecnicamente con il nome di caretaking. Non è stato ancora annunciato il vincitore tra i sei progetti presentati a inizio marzo da sette società specializzate per la rimozione definitiva della Concordia. La Costa Crociere prevede che la fase di rimozione possa durare fino a un anno. Negli ultimi giorni non si sono registrati spostamenti preoccupanti dello scafo, né anomalie nei rilevamenti ambientali che controllano la presenza di sostanze inquinanti nel mare vicino alla Costa Concordia.
Giovedì 22 marzo sono stati rintracciati nel corso della giornata cinque corpi nella parte sommersa della nave e sul fondale circostante. Il loro recupero durerà alcuni giorni. Con gli ultimi ritrovamenti, restano solo due dispersi tra i passeggeri della Costa Concordia e i membri dell’equipaggio.