Il Giappone e il missile nordcoreano
Il paese si prepara a un nuovo lancio da parte di Pyongyang, che però assicura servirà solo per portare in orbita un satellite
Il ministro della Difesa del Giappone, Naoki Tanaka, ha ordinato l’attivazione dei sistemi antimissilistici del paese in vista del lancio di un missile sperimentale da parte della Corea del Nord previsto per il prossimo aprile. I sistemi di difesa, spiegano sulla BBC, dovrebbero essere messi a punto nei pressi dell’isola di Okinawa e serviranno per abbattere il missile nordcoreano nel caso in cui dovesse costituire una minaccia per il territorio giapponese. Le autorità nordcoreane hanno annunciato il lancio sostenendo che servirà per portare in orbita un loro satellite, ma secondo gli Stati Uniti l’operazione sarebbe un pretesto per effettuare un nuovo test missilistico nella zona.
(La Corea del Nord ha accettato una moratoria sul nucleare)
Il lancio dovrebbe avvenire verso metà aprile, in concomitanza con l’anniversario della nascita di Kim Il-sung, avvenuta cento anni fa. Molti paesi della comunità internazionale temono che l’operazione possa costituire una violazione delle risoluzioni adottate fino a ora dalle Nazioni Unite contro la Corea del Nord, e i suoi piani per condurre test missilistici legati alla sperimentazione di testate atomiche. Le risoluzioni più recenti erano state adottate nell’aprile di tre anni fa e proprio in seguito al lancio di un altro missile, che fu diretto verso il Giappone. Forti preoccupazioni sono state espresse dagli Stati Uniti, dalla Corea del Sud e anche dalla Cina, paese tradizionalmente alleato di Pyongyang che teme però una destabilizzazione dell’area.
Il mese scorso la Corea del Nord ha accettato di sospendere i test missilistici a lungo raggio, ricevendo in cambio dagli Stati Uniti un accordo per 240mila tonnellate di rifornimenti alimentari. Il paese ha anche dichiarato di voler sospendere i lavori di arricchimento dell’uranio e ha dato la disponibilità per una nuova serie di visite da parte degli ispettori dell’ONU, che potranno visionare almeno parte dei suoi armamenti. Gli accordi potrebbero però sfumare se il mese prossimo venisse effettivamente lanciato il missile.
Anche nel 2009 Pyongyang disse che il lancio missilistico sarebbe servito per portare in orbita un nuovo satellite. L’operazione fu dichiarata un successo, ma le intelligence di diversi paesi occidentali non rilevarono la presenza in orbita di alcun nuovo satellite nordcoreano: l’operazione era stata condotta per testare missili a lungo raggio. Le Nazioni Unite in seguito approvarono alcune risoluzioni per impedire alla Corea del Nord di proseguire con l’attività missilistica.